Lettera aperta del consigliere Gianfranco Maritano al sindaco di Castellaro e ai consiglieri

“Quando si è passati all’argomento Cava, il Sindaco ha ribadito quello che ha scritto sul manifesto della maggioranza affisso nelle vie del paese il 20 marzo. A mio parere, quel documento riporta delle imprecisioni …”
Spett. Sindaco di Castellaro e Consiglieri (maggioranza e minoranza)
Sinceramente pensavo che dopo gli avvenimenti degli ultimi due anni, (vedi capitolo amianto) sulla Cava di Castellaro ci fosse oramai rimasto poco da dire; invece dopo aver assistito al Consiglio Comunale del 31 Marzo 2010, mi sono convinto che fintanto esisterà la Cava e l’attuale Amministrazione Comunale di cose da dire ce ne saranno sempre.
Quando, dopo avere discusso i primi due punti dell’Ordine del giorno, si è passati all’argomento Cava, il Sindaco ha ribadito quello che ha scritto sul manifesto della maggioranza affisso nelle vie del paese in data 20 marzo.
A mio parere, quel documento riporta delle imprecisioni di non poco conto e visto che agli spettatori presenti ai consigli comunali non è permesso intervenire per nessun motivo, intendo fare qui alcune precisazioni:
1 E’ vero che le prime autorizzazioni risalgono alla legge Reg. n° 12 del 10 Aprile ’79 ma unicamente perché in quegli anni le Regioni sono venute alla luce, però già a metà degli anni ’50 sulla Rocca si procedeva alla estrazione con mezzi manuali di materiale sabbioso. Lo sfruttamento meccanico/ industriale è iniziato negli anni 66-68 quindi qualcosa in più dei 35 anni dichiarati dal Sindaco; comunque a quei tempi il traffico per la provinciale era ben diverso da oggi, c’erano pochi automezzi che facevano la spola tra la Cava ed il frantoio col materiale scavato, (ultimamente ricordo i 3 "Perlini") e qualche privato che andava a rifornirsi direttamente sul posto di ciottoli o altro materiale che non doveva essere lavorato. A proposito dei " Perlini ", si dice che uno di questi automezzi, giunto alla fine della sua durata, sia stato sepolto direttamente in Cava.
2 In Consiglio è stato ribadito (come già sul manifesto) che l’autorizzazione allo sfruttamento della Cava è stato concesso con Delibera di Giunta Regionale n° 665 del 25 Giugno 2004 per la durata di sette anni a seguire. Anche questa affermazione è inesatta: non so se Sindaco e soci abbiano capito appieno l’importanza dei documenti di cui si parla, se invece di fermarsi a leggere la Delibera della Giunta, avessero fatto un piccolo sforzo e, come indicato dal comma 5 di pagina 3 della stessa, si fossero spinti fino a pagina 6 comma 6 del Verbale di riunione della Conferenza dei Servizi nella seduta del giorno 20 Aprile 2004, che è parte integrante della Concessione, avrebbero potuto leggere le testuali parole:
"IN RELAZIONE AL PROGRAMMA PROPOSTO SI PREVEDE CHE IL TEMPO NECESSARIO PER DEFINIRE I LAVORI DI COLTIVAZIONE POSSA ESSERE STIMATO IN ANNI 5, OLTRE TALE PERIODO E’ NECESSARIO CONSIDERARE UN ULTERIORE PERIODO DI ANNI 2 PER LA DEFINIZIONE PUNTUALE DEGLI INTERVENTI DI RIPRISTINO AMBIENTALE DELL’ AREA."
e quindi, certamente non tutti, ma qualcuno poteva capire che in realtà non sono stati concessi 7 anni di scavi ma 5 + 2. Il periodo per l’estrazione del materiale è scaduto il giorno 20 Aprile 2009 e quindi ogni colpo di martellone, a meno che non venga usato per schiacciare le noci, è assolutamente illegale, mentre il giorno 20 Aprile 2011 (tra un anno circa) scadrà il termine definitivo, entro il quale la zona dovrà essere ricoperta da uno strato di " 60 cm di materiale terrigeno organico e successiva semina e piantumazione di essenze erbacee, arbustive ed arboree" (vedi pag 3 quart’ultima riga stesso documento). Perciò per uno spessore di 60 cm ci vogliono 600 metri cubi ogni 1000 metri quadrati di Cava e visto che l’area della stessa è di oltre 60.000 (sessantamila) metri quadri lascio a chi legge fare il conto totale del materiale necessario per la completa e corretta copertura; vista la situazione attuale mi sembrano in ritardo coi lavori.
Oggi come oggi la collina è stata trasformata in una desolante roccaglia, si vedono massi più o meno grandi che spuntano dappertutto, altro che terra vergine, i 60 cm di materiale terrigeno organico di cui sopra possono essere paracadutati con mezzi aerei, visto la conformazione attuale della Cava. E sto parlando solo di quello che si vede, non dimentichiamoci che lì sono finiti 27.000 (ventisettemila) metri cubi di terra inquinata da amianto (gentile concessione del Sindaco di Taggia – meno male che è dottore) e dei quali si sono perse le tracce. Perciò caro Sindaco, togliti l’elmetto che la guerra è finita da un pezzo, cominciate tu e quei pochi che ancora ti sostengono a studiare una scusa plausibile da esibire tra un anno, quando sarà chiaro a tutti che cosa sei stato capace di fare in difesa del territorio e dei tuoi amministrati. (Leggi la Delibera di cui sopra a pag. 4 punto A : "L’AUTORIZZAZIONE E’ RILASCIATA SENZA PREGIUDIZIO AGLI EVENTUALI DIRITTI DI TERZI " ritengo che rientri in tali diritti anche il mio diritto alla salute e tranquillità).
Ti ricordo che oltre a: Regione, Provincia, Comune di Taggia, Asl, Arpal e Corpo Forestale, da te citati nel manifesto, esistono anche: Ciclistica Arma, Croce Verde, Croce Rossa Italiana, il Club della Vela, la Bocciofila, l’Associazione Culturale Tabiese, gli Alpini in pensione e via via fino ad arrivare al Padreterno: come vedi hai di che scegliere per poter scaricare le responsabilità e fare così una delle tue solite belle figure …
Comunque puoi stare tranquillo, se finirai nei guai per cattiva amministrazione, non sarai solo: chi asseconda le tue tragiche scelte si rende corresponsabile dei risultati relativi.
3 Sfido chiunque, in tutto il carteggio riguardante la Cava che dal ’76 ad oggi si è svolto tra la Regione Liguria ed il Comune di
Castellaro, a trovare la parola *betonaggio *, eppure proprio un impianto del genere, del tutto illegale e sprovvisto di qualsiasi autorizzazione, è quello che è stato realizzato nella Cava da circa un anno, senza che nessuno se ne accorgesse.
Dopo un primo tentativo effettuato nel 2002, a cui hanno dovuto rinunciare per le proteste della popolazione e la nascita di un comitato spontaneo con relativa raccolta di firme, i proprietari della Cava sono tornati alla carica, piazzando in loco un enorme vaglio col quale hanno iniziato, e continuano tuttora, a tritare il materiale che dovrebbe servire per riportare la collina alle quote originarie, materiale che una volta tritato, (non importa se contiene anche fibre di amianto) viene riportato fuori della Cava e rivenduto. Infatti la maggior parte delle centinaia di camion che settimanalmente affluiscono in Cava, tornano via carichi senza che nessuno senta il dovere di intervenire. Forse non se ne sono ancora accorti ! Mi pare che il "cambio di DESTINAZIONE" temuto dal Sindaco sul manifesto, sia già avvenuto e con la sua benedizione, altro che movimentare solo terra vergine.
Forse una piccola tassa sul materiale di " ritorno " a questo punto sarebbe più che giustificata, ricordo che quando la strada sarà sfondata (il momento si avvicina se i camion salgono e scendono stracarichi) a pagarne la riparazione saranno gli abitanti della Provincia e non credo che tutti saranno d’accordo, e pensare che nel 2002, ai tempi del Comitato, Sindaco, Vice-Sindaco e gran parte degli attuali Amministratori avevano firmato l’esposto contro l’installazione di un impianto di betonaggio nella Cava. C’è un vecchio detto che recita : " soltanto gli imbecilli non cambiano opinione" ma un cambiamento così radicale è perlomeno sospetto, sarà pura dabbenaggine? O potere della politica ? o sensibilità al fascino dell’Euro?
4 Un ultimo accenno alla questione del rumore. Nonostante il Comune di Castellaro si sia dotato da tempo di un piano di zonizzazione acustica con parametri di rumorosità ben precisi a seconda delle zone, anche in questo caso si preferisce ignorare il problema. Una volta almeno si stava tranquilli al sabato ora siamo al punto che il martellone picchia anche al sabato pomeriggio. Ma hanno ragione loro, sanno benissimo che il buon Sandro (Sindaco) non li sente. Nel Luglio 2007 un controllo dell’Arpal effettuato in un giorno di attività ridotta, aveva stabilito che i livelli di rumorosità erano oltre i limiti. Interpellati, i titolari della Cava, si erano dichiarati disponibili a mettere in atto alcuni provvedimenti per ovviare al problema. Si era allora deciso di fare un successivo controllo nel gennaio 2008 ed eventualmente prendere adeguate misure. Siamo nell’APRILE 2010 e chiedo al Sindaco a che punto sei con quel controllo? te ne sei ricordato o anche questa volta è colpa di altri? non sarà mica che sotto sotto sei un discendente di Ponzio Pilato?
A questo punto mi fermo caro Sindaco, è giusto che nei Consigli Comunali il pubblico non possa intervenire, ma se a fine Consiglio tu avessi avuto il coraggio di chiedere se qualcuno aveva qualche osservazione da fare e ascoltare e rispondere ad eventuali domande, mi avresti evitato il fastidio di scriverti queste "quattro" righe. Invece non ho avuto il tempo di alzarmi in piedi che tu, con uno scatto felino, hai dribblato il Segretario ed un Consigliere che stavano tra te e la porta e hai guadagnato l’uscita mettendoti al riparto da qualsiasi commento sull’andamento del Consiglio.
Nel caso non approvassi quanto da me scritto regolati pure come meglio credi.
Gianfranco Maritano