L’Asl 1 ha comunicato i nominativi del personale classificato o in classe A o in classe B

29 aprile 2010 | 19:30
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L’Asl 1 ha comunicato i nominativi del personale classificato o in classe A o in classe B

Tanti infermieri sono sati declassati e questo comporta il fatto che non potranno godere dei benefici dell’art. 5 del contratto.

Il responsabile del Dipartimento Sanità, Terzo Settore della Cisl Fp di Imperia, Nico Zanchi, ha inviato una lettera ai vertici dell’Asl nr 1 imperiese
Secondo Zanchi, la Cisl Fp ha espresso tutto il proprio dissenso su come l’Amministrazione della Asl nr 1 Imperiese, si comporta in merito al riconoscimento del rischio radiologico del  personale delle sale operatorie e da altri servizi della stessa Asl 1.
La normativa vigente si basa sui criteri dettati dall’ art.5 del CCnl che per il biennio economico 2000-2001, prevede una indennità e 15 giorni di ferie da fruire in unica soluzione, come riposo biologico da esposizione ai raggi.
In questi giorni l’ Amministrazione ha comunicato ai servizi di sala operatoria in base all’esposizione delle radiazioni, i nominativi del personale classificato o in classe A o in classe B, e la differenza, per chi non è del settore sta nel fatto che chi è in classe A percepisce i benefici dell’art 5 del contratto, chi in classe B no.
La novità sta nel fatto che ora come non mai sono stati declassati tanti infermieri.
La cosa, seconod l’organizzazione sindacale, ha dell’incredibile oltre che essere un insulto alle professioni sanitarie.
Un dato oggettivo è che le persone escluse hanno prodotto dei tempi di esposizione  notevolmente incrementati rispetto agli anni precedenti, ed è difficile pensare che quel personale non sia personale esposto a rischio.
Altro dato è il direttore generale ha recentemente annunciato ai giornali di un taglio  di 9 milioni di euro effettuato all’Asl1 dalla Regione, e contestualmente ha parlato di parlava di tagli da effettuare per rientrare nella spesa.
I primi effetti, dovuti anche a indirizzi della Regione e della legge Brunetta sono stati il blocco delle assunzioni, il congelamento della produttività, la rivisitazione del part-time, ed altro ancora.
Ora l’organizzazione sidacale chied e si chiede se questo ulteriore taglio fa parte del piano di rientro: non si può risparmiare sulla pelle degli infermieri.
La Cisl evidenzia anche il fatto che da anni, tramite note scritte e richieste di incontri, interviene su questo argomento, non per ultimo quello relativo alla richiesta fatta, e poi solo adesso accolta, di sostituire i camici piombati perché non a norma. Intanto fino ad ora i dipendenti avevano utilizzato presidi che non garantivano la necessaria protezione.
L’effetto di una continua esposizione alle radiazione può portare all’insorgere di patologie tumorali o di leucemie.
Non basta un documento aziendale e rassicurazione da parte dei dirigenti a tranquilizzare i dipendenti.

Per questi motivi la Cisl chiede un incontro urgente con il direttore Generale, già in occasione della prossima trattativa del 5 maggio al fine di chiarire quella che non è solo una problematica ma è anche una questione di principio, basata sulla indiscussa professionalità degli operatori che garantiscono da anni un servizio di qualità, nonostante le carenze di organico all’ interno dei tre presidi.