Incassi e gestione sotto accusa al Casinò, il lungo comunicato dello Snalc

1 aprile 2010 | 12:06
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Incassi e gestione sotto accusa al Casinò, il lungo comunicato dello Snalc

Con il trend in atto gli introiti di gioco nel 2010, che gli Amministratori nel piano d’impresa avevano previsto in circa 100 milioni di Euro e che nel 2004 avevano raggiunto 102.632.490 Euro, non saranno probabilmente superiori a 75 milioni di Euro.

La diminuzione degli introiti dei giochi registrati nel primo trimestre del 2010 di 405.684 Euro rispetto al primo trimestre del 2009 è un’ulteriore conferma del progressivo peggioramento dell’andamento della gestione della casa da gioco nel suo complesso.
Con il trend in atto gli introiti di gioco nel 2010, che gli Amministratori nel piano d’impresa avevano previsto in circa 100 milioni di Euro e che nel 2004 avevano raggiunto 102.632.490 Euro, non saranno probabilmente superiori a 75 milioni di Euro e ritorneranno pertanto ai livelli del 1999.

Il crollo degli introiti di gioco solo in parte è ascrivibile alla crisi economica e finanziaria e alla perdita di appeal turistico della città. La causa principale è dovuta alla scarsa professionalità degli amministratori nell’espletamento dei loro compiti gestionali. Gli amministratori hanno evidenti responsabilità per il peggioramento dei conti gestionali che neppure una accorta strategia di comunicazione può eliminare. Non sono riusciti a creare un management capace e autorevole, non hanno gestito bene le risorse umane e non hanno creato assetti organizzativi dinamici ed efficienti.

Non hanno messo in atto iniziative adeguate per aumentare la clientela dei giochi tradizionali, americani e meccanici. Non hanno elaborato progetti idonei a far crescere la produttività e la redditività di ogni segmento di gioco. Non hanno amministrato bene gli investimenti finanziari destinati alla promozione del gioco ed in tale ambito hanno effettuato delle scelte gestionali non necessitate che hanno determinato risultati negativi sul conto economico. Non hanno gestito bene la concessione del gioco on-line acquisita nel 2006 per cui da opportunità di crescita dei proventi la concessione si è trasformata in un costo.

Non hanno ancora compiuto, a distanza di otto mesi del decreto legge 1° luglio, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102 che ha disposto l’avvio delle procedure per l’affidamento in concessione delle VLT e a distanza di sei mesi dal decreto del Direttore Generale dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato del 15 settembre 2009 con il quale sono stati fissati i requisiti di partecipazione alla procedura di selezione, gli atti preliminari (progetto di massima, piano finanziario,
criteri di scelta di partner) indispensabili per poter partecipare con successo alla procedura di selezione per la concessione delle video-lottery.

Non si comprendono le ragioni del ritardo e del perché gli amministratori hanno conferito l’incarico professionale per elaborare e portare a compimento un progetto finalizzato all’ottenimento della concessione solo nelle immediate vicinanze della scadenza del loro mandato. Negli ultimi anni i risultati complessivi di gestione hanno causato pesanti conseguenze sul bilancio del Comune di Sanremo e degli altri Enti beneficiari, sull’occupazione e sul reddito dei dipendenti. I proventi netti sono scesi da oltre 50 milioni di Euro nel 2004 al di sotto di 30 milioni di Euro nel 2009. I bilanci della Casino S.p.A. hanno chiuso in perdita e sono stati ripianati con aumenti di capitale sociale e con modifiche alle clausole economiche della convenzione.

In qualsiasi azienda, a fronte di risultati così marcatamente negativi, gli amministratori lascerebbero l’incarico portandosi via con loro tutta la dirigenza e qualora non lo facessero sarebbero gli azionisti a mandarli via. L’incarico degli amministratori, a meno di discutibili e contestabili proroghe, termina con l’approvazione del bilancio della società del 2009. Il Comune di Sanremo e la Provincia di Imperia, prima di procedere alla nomina degli amministratori della Casino S.p.A., non possono esimersi dall’effettuare una valutazione del loro precedente operato di amministratori per accertare la sussistenza dei presupposti di legge di buona capacità gestionale.

Il comma 734 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 prevede che non può essere nominato amministratore di società a totale o parziale capitale pubblico chi, avendo ricoperto nei cinque anni precedenti incarichi analoghi, abbia chiuso in perdita tre esercizi consecutivi. La circolare 13 luglio 2007 del dipartimento degli affari regionali e locali sull’applicazione dei commi 725 e seguenti dell’articolo unico della legge 27  dicembre 2006, n. 296, ha chiarito che la perdita d’esercizio è determinata dalla prevalenza dei costi sui ricavi. La Legge 18 giugno 2009, n. 69 dispone che non può essere nominato amministratore di società a totale o parziale capitale pubblico chi, avendo ricoperto nei cinque anni precedenti incarichi analoghi, abbia registrato, per tre esercizi consecutivi, un progressivo peggioramento dei conti per ragioni riferibili a non necessitate scelte gestionali.

La ratio delle suddette norme di legge è quella di “sanzionare” gli amministratori di società che hanno conseguito risultati negativi nei loro compiti gestionali. La casa da gioco, per invertire il trend negativo e per produrre maggiori utili, ha bisogno di amministratori (preferibilmente un amministratore unico) con un elevato profilo professionale, una grande esperienza, una grande capacità gestionale e una forte cultura d’impresa.

I prossimi amministratori dovranno puntare ad ottenere la concessione delle VLT, indicare le previsioni di crescita per il prossimo triennio, definire un organigramma aziendale snello e coeso, elaborare nuove strategie competitive adeguate ai cambiamenti di mercato, mettere in atto nuovi progetti per lo sviluppo equilibrato dei giochi, progettare un nuovo piano promozionale, programmare un piano di investimenti per l’ammodernamento della struttura e del sistema tecnologico e produttivo. Solo così la casa da gioco potrà ripartire.