Imperia: il “Caso Tiepolo” torna alla ribalta dopo cent’anni

27 aprile 2010 | 10:24
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Imperia: il “Caso Tiepolo” torna alla ribalta dopo cent’anni

Lo spettacolo porterà in scena il caso Tiepolo: l’ omicidio avvenuto nel 1913 a Sanremo dell’attendente Quintilio Polimanti da parte della contessa Maria,moglie del capitano dei bersaglieri Ferruccio Oggioni.

Il "Caso Tiepolo" dopo quasi cent’anni torna far parlare di se. La città di Imperia sara sede, infatti, di tutta una serie di iniziative, curate principalmente da studenti e professori del locale Liceo Scientifico “G.P.Vieusseux” con sezione classica “De Amicis", atte a celebrare e ricordare quel lontano evento di cronaca che tanto scalpore fece all’epoca.
Qui di seguito tutto il programma e le informazioni per chi ancora non conoscesse la storia del processo ed il famoso Romanzo di Leonardo Sciascia che prende spunto da esso.

PROGETTO: “1912+1, IL CASO TIEPOLO”
Dal romanzo di Leonardo Sciascia, un famoso processo svoltosi nel 1913 in Corte d’Assise (attuale Biblioteca Civica) a Imperia, che vide sul banco degli imputati la contessa Maria Tiepolo, moglie dell’ufficiale Carlo Ferruccio Oggioni, accusata di aver ucciso l’attendente del marito, il bersagliere Quintilio Polimanti.
Il fatto, avvenuto a Sanremo nel 1912, aveva sconvolto l’opinione pubblica italiana che attraverso i giornali nazionali seguiva con trepidazione le fasi salienti del processo, dividendosi tra coloro che ritenevano la donna vittima di un tentativo di violenza e quelli che la consideravano l’assassina senza scrupoli del proprio amante.
A dimostrazione di tale interesse, erano giunte presso la Corte d’Assise di Oneglia ben 1.109 lettere anonime ciascuna delle quali esprimeva la propria opinione in proposito.
L’intera vicenda aveva come sfondo gli importanti mutamenti che la società giolittiana italiana stava attraversando in quel periodo.
Leonardo Sciascia, con il suo romanzo “1912+1”, ripercorse le vicende della contessa Maria Tiepolo dagli “occhi glauchi e ardenti che balenano lampi" e il bersagliere Quintilio Polimanti “che aveva voluto andar oltre gli "istinti goduti" e imporre alla contessa Tiepolo chissà quali libertini diritti”.

PROPONENTI
Liceo Scientifico “G.P.Vieusseux” con sezione classica “De Amicis”
Con il patrocinio e il contributo del Comune di Imperia
In collaborazione con
Comune di Imperia
D.A.M.S.-Polo Universitario Imperiese;
Archivio di Stato-Imperia;
Compagnia Teatro Instabile di Livia Carli e Gianni Oliveri;
Cineforum Imperia.

MOTIVAZIONI
Il progetto si inserisce nell’ambito di un’attività di educazione alla legalità con approfondimento del tema della giustizia in relazione al sistema giuridico italiano attraverso l’analisi di un processo per un reato penale avvenuto nella nostra città e raccontato da Leonardo Sciascia.
L’attività si colloca inoltre come prosecuzione del progetto “Pari Opportunità” con l’analisi di uno stereotipo della donna “assassina per amore”

OBIETTIVI
Conoscenza del sistema giudiziario italiano
Approfondimento della Storia locale attraverso un’opera della letteratura italiana.

Utilizzo di materiali dell’Archivio di Stato per conoscere le modalità di archiviazione degli Atti Processuali.
Sceneggiatura di un’opera letteraria e accostamento a un’opera della tradizione teatrale europea.
Utilizzo di linguaggi multimediali (cinema, teatro) per approfondire argomenti culturali.

DESTINATARI
Studenti e famiglie Liceo Scientifico “G.P.Vieusseux con sezione Classica De Amicis”
Città di Imperia
Città di Sanremo
Provincia di Imperia

ATTIVITA’
– Marzo-maggio- Aula Blu del Liceo Vieusseux- Cineforum gestito dagli studenti in collaborazione con D.A.M.S e Cineforum di Imperia: rassegna di importanti opere cinematografiche dedicate al tema della Giustizia
– 4 maggio 2010- ore 10.35-12.15-Aula Magna Liceo Vieusseux: Incontro col Professor Aldo 1Alessandro Mola sul tema
“La figura dell’avvocato Orazio Raimondo e il periodo storico dell’Età Giolittiana in Italia”
– 4-12 maggio 2010-Biblioteca Civica “E.De Amicis”-Imperia: in collaborazione con l’Archivio di Stato di Imperia, curatori Proff. Riccardo Mandelli e Daniela Lauria con le classi I D e V B,
Mostra fotografica e documentaristica “LA DONNA, LO STEREOTIPO E IL DELITTO: IL CASO TIEPOLO”
La mostra, attraverso l’esposizione per la prima volta al pubblico di documenti e foto inedite, ripercorre le fasi salienti del processo.
– 6 e 7 maggio 2010-Teatro Cavour-
Spettacolo “La gabbia”, da Sciascia a Strindberg realizzato dagli studenti del Laboratorio Teatrale con la regia di Livia Carli e Gianni Oliveri e la consulenza del D.A.M.S. di Imperia.
Il gruppo porterà in scena il caso Tiepolo: l’ omicidio avvenuto nel 1913 a Sanremo dell’attendente Quintilio Polimanti da parte della contessa Maria,moglie del capitano dei bersaglieri Ferruccio Oggioni. Lo spettacolo sarà preceduto dalla
proiezione di un breve documentario sull’Italia del 1912 realizzato da un gruppo di studenti in collaborazione col D.A.M.S. e il Cineforum di Imperia
Il processo si svolse nel tribunale di Imperia e la donna fu assolta per legittima difesa grazie all’intervento dell’avvocato Orazio Raimondo. In realtà dagli atti processuali risulta evidente il fatto che la contessa e l’attendente fossero amanti, per cui molto probabilmente la donna non sparò per difendersi da un tentativo di violenza da parte del soldato, ma per timore che la relazione fosse scoperta, pregiudicando definitivamente il suo ruolo di moglie e madre e l’immagine di donna aristocratica.

La sentenza creò un certo clamore per l’assoluzione finale della contessa, pronunciata allo scopo di salvare il prestigio dell’esercito e l’onore militare, essendo il marito un capitano di stato maggiore e recente la conquista della Libia.
Il processo terminò nel 1914 poco prima della dichiarazione di guerra, per cui inevitabilmente anche la vicenda Tiepolo fu dimenticata.
Portare in scena un processo è un’operazione difficile, in quanto lo spettacolo teatrale ha delle regole differenti da quelle processuali e si corre il rischio di realizzare un allestimento noioso e per nulla interessante.
Dopo un’accurata ricerca in archivio sugli atti processuali (testimonianze, perizie, atti dell’accusa e della difesa) e la lettura del racconto di Sciascia “1912+1“, che tratta l’argomento in modo alquanto divertente e ironico, si è ritenuto utile accostare ad esso il testo teatrale di Strindberg dal titolo “La contessina Julie”, che tante analogie può avere con il caso Tiepolo: il rapporto servo-padrona, la contrapposizione tra classi sociali, la relazione uomo donna, l’accostamento amore-morte, l’onore quale valore fondamentale per la classe alto borghese, l’impossibilità dell’essere umano di amare e vivere come persona.
Particolarmente interessante è stato riscontrare alcune analogie tra Julie e Maria sia in particolari della vita quotidiana che in tematiche più profonde: entrambe possiedono un cane ed una gabbia con l’uccellino, sentono il bisogno di spogliare il proprio servo-amante della divisa (la contessa ordinerà a Quintilio di accompagnarla per strada in abiti borghesi, Julie comanderà a Jean di togliere la livrea di servo e indossare la giacca), tutte e due approfittano della superiorità di classe per provocare il maschio e sedurlo, sono donne aristocratiche e con un forte senso dell‘onore, sanno perfettamente impugnare la pistola e sparare, giungono tutte e due all’atto estremo di morte. Irrilevante è che Julie diventi suicida e Maria omicida: per la prima è il suicidio l’unica strada per salvare l’onore, mentre per la seconda è l’omicidio; al di là di tutto c’è l’impossibilità per la donna di vivere come essere umano, per sé stessa, ma solo come portatrice di valori puramente formali ed esteriori.
Lo spettacolo dal titolo “La gabbia”, da Sciascia a Strindberg, è diviso in due parti che si contrappongono.
Nel primo atto è di scena “Il caso Tiepolo“, allestito in modo divertente e paradossale per rappresentare il lato ironico della vicenda; nel secondo atto invece è l’allestimento da “La contessina Julie” di Strindberg per ripercorrere il lato drammatico. Se infatti ad una lettura superficiale la storia della contessa è una piccola vicenda di meschinità ed ingiustizia, ad uno studio più approfondito appare come una tragedia.
Il testo di Strindberg rivela le parti più profonde dell’essere umano, la molteplicità dell’essere, l’impossibilità di ridurre la complessità della persona a schemi semplici e riduttivi, la forza travolgente dell’inconscio.
– 12 maggio 2010-Biblioteca Oneglia e Spazio Vuoto. Rappresentazione dello spettacolo “La gabbia” da Sciascia a Strindberg” realizzato dagli studenti del Laboratorio Teatrale con la regia di Livia Carli e Gianni Oliveri e la consulenza del D.A.M.S. di Imperia, spettacolo itinerante che, partendo dalla Biblioteca Civica, giunge ai locali de Lo Spazio Vuoto, distanza percorribile a piedi velocemente e in pochi minuti;in tal modo la cittadinanza potrebbe essere maggiormente coinvolta nell’evento, diventandone parte attiva. in due differenti momenti e luoghi.

– primo atto “Il processo Tiepolo” nell’aula del tribunale di Oneglia (attuale biblioteca), tra le cui pareti si svolse realmente il processo. Si tratta di una prima assoluta, un‘ operazione del tutto nuova e originale, in quanto mai la vicenda della contessa è stata portata in scena.
– secondo atto “La contessina Julie” atto unico di Strindberg nello Spazio Vuoto di Via Bonfante, ambiente raccolto e ideale per rappresentare il dramma borghese. I locali saranno messi gratuitamente a disposizione, nell’ambito di un’operazione culturale che coinvolge l’intera città. La struttura è dotata di apparecchiature audio-luci-video ad alto livello professionale, idonee ad ogni tipo di rappresentazione.