Giuseppe Famà e il PD ventimigliese

8 aprile 2010 | 10:11
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Giuseppe Famà e il PD ventimigliese

“Io non ci sto a questi scontri per giochi di ruolo e di poteri: io sono d’accordo, invece, a “rimboccarci le maniche” e ripartire con un congresso molto partecipato e coinvolgente per rilanciare il ruolo del PD sul territorio e in consiglio comunale”

Io non ci sto allo scontro interno al pd ventimigliese per puri giochi di potere personale.
A me interessa discutere, e se occorre anche scontrarsi, sul merito delle diverse problematiche esistenti a Ventimiglia, sulla necessità di condurre una opposizione chiara e determinata e non ondivaga e quindi equivoca per i cittadini,  e su come affrontare le varie tematiche: sviluppo sociale ed economico, salvaguardia ambientale, cultura, centro storico, viabilità, servizi sociali, legalità, vivibilità della città, ecc.
Dire dopo le elezioni, come stanno facendo alcuni esponenti della direzione locale sui giornali,  che il pd ventimigliese "avanza", anzi, no, di fatto è "fermo", oppure che alle elezioni provinciali alcuni candidati hanno avuto successo ma non sono stati eletti per colpa di  "altre liste", e ancora: "il partito non esiste", dire insomma tutto e il contrario di tutto, a seconda di chi lo dice e del ruolo
ricoperto nel partito e nella recente tornata elettorale,  risponde  alla logica della ricerca di nuovi assetti di potere personale interno e di escamotages e dialibi autoreferenziali e autoassolutori rispetto ad una situazione del pd
ventimigliese assolutamente inaccettabile, di cui sono responsabili anche gli stessi che oggi scompostamente pontificano. 
Ma dove erano questi dirigenti prima delle elezioni ? Il partito non esiste già da tempo. Io l’ho denunciato con forza più di un anno fa, sia nel direttivo locale che in direzione provinciale, chiedendo già fin da allora che si andasse ad un congresso straordinario e che nel frattempo venisse commissariato: per tanti motivi, ma soprattutto per incapacità di assumere in consiglio comunale una politica chiara e per incapacità di coinvolgimento del territorio, dei partecipanti alle primarie, degli iscritti, e persino degli stessi componenti del direttivo alle cui riunioni partecipavamo in pochissimi, peraltro neanche sempre e  non tutti i consiglieri comunali,  senza raggiungere mai da oltre un anno il necessario numero legale.
Per aver  io chiesto il commissariamento del circolo in preparazione di un congresso straordinario che rilanciasse il ruolo del partito sul territorio con un politica di coinvolgimento dei cittadini e di  opposizione vera e, contestualmente, progettuale e propositiva,  sono stato aspramente criticato e contestato proprio da dirigenti che oggi  con le loro contraddittorie esternazioni  sembrano voler scoprire l’acqua calda confermando comunque la concreta immagine di un partito  già da tempo collassato e schizofrenico.
Io non ci sto a questi scontri per giochi di ruolo e di poteri. Io sono d’accordo, invece, a "rimboccarci  le maniche" e ripartire con un congresso molto partecipato e coinvolgente per rilanciare il ruolo del PD sul territorio e in consiglio comunale e per evitare che vengano disattese ulteriormente le aspettative degli iscritti e di migliaia di cittadini che, nonostante tutto, anche in questa tornata elettorale hanno voluto ancora una volta dare un credito di fiducia,  –  (determinante la ricaduta  sul territorio dell’immagine del governo regionale di Burlando !) -, ma certamente condizionato dalla necessità di realizzare un profondo rinnovamento
organizzativo e di linea politica.
Affermare  ora, come alcuni dirigenti fanno, che occorre aprire a Raschiotti, a Bertaina, all’Udc, mi sembra scontato e pleonastico. Per me non c’è mai stata alcuna chiusura: neanche nei confronti di Idv,  dei Verdi, di Sinistra e Libertà e della Federazione della Sinistra. Il Pd deve essere aperto a tutte le realtà  politiche, sociali e culturali democratiche, progressiste e di sinistra,  e alle istanze dei cittadini, dei quartieri,delle frazioni. In tale contesto il successo di Burlando e la sua riconferma sono ancora una volta una grande opportunità e garanzia per dare continuità con slancio  e determinazione anche nel nostro territorio ad una presenza amministrativa e progettuale fattiva e alternativa alle destre e l’elezione di Scibilia  non potrà che supportare ulteriormente tale potenzialità.

Giuseppe Famà 
Componente del Direttivo del circolo PD di Ventimiglia e della Direzione provinciale