“Gabriel ucciso prima dell’arrivo di Arrigo in casa”. Spunta anche un AMANTE della Petersone



A pochi giorni dall’apertura dell’udienza preliminare, attesa per il 5 maggio, emergono nuovi importanti particolari sulla vicenda. Giovedì sarà depositata una perizia di parte a favore del giovane commerciante imperiese oggi ai domiciliari.
‘Il colpo mortale sul piccolo Gabriel e’ intervenuto, quando Arrigo non era ancora in casa, ma prima’. A stabilirlo e’ la perizia di parte realizzata dal dottor Claude Orengo, di Imperia, nell’ambito dell’inchiesta per omicidio preterintenzionale che vede indagato il commerciante imperiese Paolo Arrigo, di 24 anni, accusato in concorso con l’ex fidanzata, Elizabete Petersone, 20 anni, di origine lettone, di aver ammazzato di botte il figlio di lei, Gabriel, il 17 maggio scorso, a Imperia.
A pochi giorni dall’apertura dell’udienza preliminare, attesa per il 5 maggio, emergono nuovi importanti particolari sulla vicenda. Giovedi’ prossimo, in tribunale a Imperia, sara’ depositata la perizia commissionata dall’avvocato Maurizio De Nardo, difensore di Arrigo (oggi agli arresti domiciliari). De Nardo ha, poi, annunciato che il proprio assistito ha rivelazioni importanti da fare sulla vicenda e che per questo motivo vuole rilasciare una serie di dichiarazioni spontanee al giudice.
Ma non e’ tutto. Ci sono anche diverse testimonianze, raccolte dalla difesa del giovane commerciante, secondo le quali i maltrattamenti sul piccolo risalirebbero a prima della relazione della Petersone con Arrigo. In particolare, Si parla di lividi (meno importanti per gravita’ degli ultimi), che la giovane mamma era solita giustificare in piu’ modi. Ad esempio, dicendo che il figlioletto aveva dormito con il ‘ciuccio’ attaccato alla guancia e cosi’ via.
C’e’ un altro particolare, quello di un amico, forse un amante o un semplice conoscente della Petersone, che e’ stato visto parlare con lei alla stazione ferroviaria di Imperia, due giorni prima del delitto. ‘Per un attimo – afferma l’avvocato De Nardo – ho pensato davvero all’esistenza di una terza persona che possa, non dico aver preso parte al delitto, ma esserne al corrente. Poi, pero’, non ci sono stati ulteriori riscontri’.