Daniela Rossi, conosciuta come scrittrice, ora espone a Sanremo i propri quadri sino a Sabato

6 aprile 2010 | 12:24
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Daniela Rossi, conosciuta come scrittrice, ora espone a Sanremo i propri quadri sino a Sabato

Daniela Rossi, sanremese, ora vive a Milano insieme al proprio figlio sedicenne, cui ha dedicato il proprio romanzo più famoso: “ Il mondo delle cose senza nome”

Si è aperta la vigilia di Pasqua e si concluderà sabato prossimo alla Bottega d’Arte di Via Canessa a Sanremo la mostra di Daniela Rossi, sanremese trapiantata a Milano ove vive con il proprio figlio sedicenne cui ha dedicato la sua più famosa fatica letteraria: “ Il mondo delle cose senza nome”, trasposto anche in televisione in una celebre fiction con Elena Sofia Ricci e Stefano Accorsi. Oltre a “ Il mondo delle cose senza nome”, Daniela Rossi ha dato alle stampe pure altri romanzi come “ Il merlo indiano”, edito da Aragno ed ambientato a Sanremo, in cui si tratta di politica ed amore, di un argomento cioè ben conosciuto dalla Rossi, figlia del politico democristiano di origini aretine Gastone, conosciuto in città come padrone del frequentato Bar Colombo. Ora Daniela Rossi propone invece ai residenti della città che l’ha vista crescere ed ai turisti le sue fatiche nel campo artistico che predilige: la pittura. La passione per l’interpretazione personale della realtà circostante le è nata quando da bambina amava frequentare i lussureggianti giardini pubblici di Sanremo, una delle ultime vestigia in città di quelle favolosa ed irripetibile “ Belle Epoque” che trasformò l’antica Matuzia in una delle stazioni climatiche d’eccellenza in Europa. Quanti cigni , quanti stagni, quante piante esotiche compaiono nei suoi quadri un po’ dipinti alla maniera naif. Un miscuglio di stili il suo ma essenzialmente Daniela Rossi sembra aver introiettato lo stile dei grandi naif serbo- croati del secolo scorso e di quell’irripetibile ed unico genio artistico che risponde al nome di Antonio Ligabue, vissuto nella bassa padana reggiana nella prima metà del novecento che soleva guardare al mondo del “ Grande Fiume”, il Po, con  gli occhi incantati di un bambino, fantasticando e popolandone i canneti con feroci belve quali tigri e leoni. Qualche maculato felino compare, per la gioia dei più piccini, anche nelle tele della pittrice sanremese. “ Agli inizi della mia parabola artistica ho vissuto a Cremona, ad un tiro di schioppo da Brescello,la terra di Ligabue. Erano anni, gli anni ottanta del novecento, in cui era molto di moda la riscoperta di Ligabue e così mi sono appassionata al mondo naif” dice la pittrice. Anche ora che vive a Milano comunque non ha dimenticato la sua Sanremo tanto da sognare un connubio tra le due città come esplica in una sua tela in cui la metropoli lombarda, con il Naviglio grande a San Cristoforo in primo piano, è stata ricollocata sulla collina del Poggio di Sanremo, ma potrebbe essere benissimo quella della Pigna. Una mostra davvero originale e bella quella aperta sino a Sabato prossimo in Via Canessa a Sanremo dalle dieci alle dodici in orario mattutino e dalle sedici alle diciannove al pomeriggio. 

Sergio Bagnoli