Un lettore esprime la sua opinione sull’apertura della nuova Biblioteca Civica a Ventimiglia

31 marzo 2010 | 13:24
Share0
Un lettore esprime la sua opinione sull’apertura della nuova Biblioteca Civica a Ventimiglia

“Il Comune di Ventimiglia pensa a mobilità interne e modifiche alla dotazione organica per scongiurare l’abbandono del fondo antico dell’Aprosiana”

L’ inaugurazione avvenuta nelle scorse settimane in pompa magna a Ventimiglia, presso i locali dell’ex Convento Agostiniano in Via Cavour, della nuova Biblioteca Civica se da un lato indubbiamente ha facilitato a tanti svogliati l’accesso ad un’istituzione culturale pluri- secolare come l’” Aprosiana”, dall’altro ha però fatto sorgere un nuovo problema: quello dell’apertura al pubblico della vecchia sede rimasta in Città Alta. Negli storici, la prima biblioteca civica ligure nacque proprio qui per volere del padre agostiniano Angelico Aprosio, e funzionali ambienti della città bassa infatti è stato trasferito solamente il fondo moderno dell’istituzione intemelia, giacché è di gran lunga il più consultato, ma nella sede di Ventimiglia Alta è rimasto il fondo antico. Non sono tanti, ma il loro pellegrinaggio è costante nel tempo, gli studiosi od i semplici appassionati che, attratti dalla fama internazionale dell’Aprosiana, decidono di fare una capatina nella “ città di confine” allo scopo di consultare i pregevoli antichi testi che vi si conservano. Oggi per farlo dovranno prima contattare la direzione della biblioteca poiché il fondo antico viene aperto al pubblico solamente su prenotazione. Ciò avviene non certo per ragioni di sicurezza ma per penuria di personale. Sono solamente tre infatti i dipendenti addetti a questo servizio. Sono impiegati comunali direttamente dipendenti dal Segretario Generale dell’ente, Achille Maccapani, che tra l’altro è pure uno scrittore. Stiamo parlando del bibliotecario storico Ruggero Marro e di due collaboratrici. Non possedendo il dono dell’ubiquità giocoforza devono essere presenti nella struttura di Via Cavour nei giorni d’apertura della medesima e cioè il Lunedi’, Mercoledì e Sabato dalle otto ad un quarto dopo le tredici ed  il Martedì, Giovedì e Venerdì dalle quattordici alle diciannove ed un quarto. Un orario impegnativo che esaurisce completamente il loro orario di servizio. Per poter aprire pure, in certi giorni della settimana, il fondo antico sarebbe dunque necessario portare i dipendenti dell’Aprosiana da tre a sei e l’unico strumento in mano al Comune per farlo sarebbe quello di ricorrere alla mobilità interna destinando cioè al servizio biblioteca del personale oggi in servizio presso altri uffici comunali. Ciò presuppone una diversa ripartizione, all’interno del Comune, tra i vari servizi dei dipendenti anche se si sa che, in un momento di blocco delle assunzioni, spostare da un ufficio all’altro anche un solo dipendente comporterebbe comunque la paralisi di almeno un servizio. E’ il classico giochetto della coperta sempre più corta. In Comune a Ventimiglia, comunque, si sta seriamente pensando a come garantire la riapertura del Fondo Antico dell’Aprosiana: se non sarà possibile farlo con dipendenti comunali, considerato che le richieste d’accesso ad esso sono molto più sporadiche rispetto a quelle per il fondo moderno, si ricorrerebbe magari ad una sorta di convenzione, per l’espletamento del servizio, con qualche cooperativa giovanile.      

Sergio Bagnoli