Sintesi del programma per ciò che concerne territorio ed urbanistica di Marco Bertaina

L’Amministrazione provinciale possiede un vasto demanio fluviale che, oggi come oggi, piuttosto che costituire una risorsa costituisce un problema: larga parte di queste aree, difatti, è potenzialmente una discarica a cielo aperto.
Una razionale utilizzazione di queste aree potrebbe portare a destinarne una parte per la creazione di parchi
fotovoltaici, dai quali ricavare notevoli risorse e con i quali si diffonderebbe certamente una sensibilità ambientale di cui vi è sempre più bisogno.
L’installazione degli impianti, inoltre, consentirebbe un’occupazionedi tali aree di basso impatto sul territorio, con la possibilità di utilizzare le stesse superfici per i tracciati pedonali e ciclabili di cui si sente sempre di più la mancanza, con costi limitatissimi.
Un’alternativa possibile potrebbe essere costituita dal favorire la fruizione di tali aree da parte di imprese artigianali, piccole aziende ecoagricole ed altre attività che, oltre che essere del tutto compatibili con le problematiche ecologiche, possono costituire un richiamo di supporto turistico, in un’epoca in cui queste tematiche contano su un numero sempre più alto di entusiasticheadesioni, soprattutto tra i giovani.
L’unica cosa da non fare è non interessarsi di queste aree: l’inerzia in questo caso è particolarmente
colpevole, e non può essere in nessun modo giustificata.

– Difesa del suolo e tutela idrogeologica-

Com’è noto, larga parte dell’Italia ha gravi problemi di dissesto, determinati da una assente o sconsiderata politica di gestione dei corsi d’acqua e da
una scarsa o inesistente attenzione verso un’oculata gestione del territorio.
Anche la nostra provincia non si sottrae a questa situazione e la presenza di vaste aree soggette a fenomeni franosi, unitamente al costante pericolo di esondazione di numerosi corsi d’acqua, preoccupa la nostra popolazione.
E’ evidente che un amministratore serio deve prestare la massima attenzione a questa materia. La prevenzione, in questo campo, deve essere l’arma vincente.
Quello che proponiamo è, quindi, la creazione di una rete di monitoraggio delle aree a rischio di frana, al fine di individuare le aree più sensibili a favore delle quali indirizzare tutte le risorse che sarà possibile reperire, che verranno utilizzate per opere di consolidamento e messa in sicurezza dei versanti. Lo stesso dicasi per i corsi d’acqua, che necessitano sia di opere strutturali di contenimento e mitigazione del rischio, sia di interventi manutentivi costanti ed  attenti, grazie ai quali spiacevoli e dolorosi eventi accaduti nel recente passato potranno essere evitati. Parallelamente, la
revisione di molti Piani di Bacino che forse perche basati su parametri non realistici per i nostri corsi d’acqua spesso hanno fortemente penalizzato lo
sviluppo di vaste aree del nostro territorio, sulle quali sono stati posti vincoli ingiustificati ed inaccettabili.
Occorre quindi in tempi rapidi e comunque certi giungere ad una soluzione equilibrata di questa particolare problematica, portando finalmente a compimento l’approvazione definitiva di uno strumento (il Piano di Bacino) che non può essere affrontato con superficialità ed in tempi  divenuti ormai troppo lunghi.
Lo stesso dicasi anche per tutti gli altri Piani urbanistici di competenza provinciale, che hanno sempre avuto un iter lungo, incerto e spesso mai concluso. Ciò comporta tra l’altro la necessità di investire cospicue risorse umane e non nel settore; se ciò non avviene, le lungaggini a cui siamo ormai abituati continueranno, così come i problemi connessi non saranno risolti, con grave danno per tutti i cittadini e per l’economia della nostra terra.