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Santo Scarfone in merito all’esposto del Consigliere Comunale Indulgenza al Prefetto

7 marzo 2010 | 15:16
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Santo Scarfone in merito all’esposto del Consigliere Comunale Indulgenza al Prefetto

“L’interpretazione migliore è senz’altro quella restrittiva, che limita all’interno delle regole democratiche solo la propaganda fatta in luoghi pubblici”

In merito a questo esposto del Consigliere comunale Indulgenza al Prefetto della Provincia d’Imperia vorrei precisare giuridicamente la situazione. A disciplinare la propaganda elettorale è la Legge 4 aprile 1956, n. 212, che al comma 1 sancisce che “l’affissione di stampati […] e di manifesti di propaganda, da parte di partiti o di gruppi politici che partecipano alla campagna elettorale con liste di candidati […] è effettuata esclusivamente negli appositi spazi a ciò destinati in ogni Comune”. Quella operata dal Consigliere Indulgenza è un’interpretazione estensiva della norma prescrittiva, in quanto estende a qualsiasi spazio, pubblico o privato, il limite per la propaganda verticale. Ritengo questa ipotesi errata, poiché, regolando la norma un aspetto di diritto pubblico, non riguarda, e non può riguardare, limitazioni dell’autonomia privata.
L’interpretazione migliore è senz’altro quella restrittiva, che limita all’interno delle regole democratiche solo la propaganda fatta in luoghi pubblici. Se così non fosse, si dovrebbe vietare, ad esempio, al gestore di un locale, che sia candidato, di esporre i propri manifesti all’interno del proprio negozio. Con ciò si andrebbe a violare il principio cardine, dal punto di vista giuridico, della proprietà privata, quello di poter “usare ed abusare” di ciò che è proprio. Inoltre, in merito ai point, è evidente che data la remota origine della normativa essi non fossero previsti. Resta, comunque, che questi sono a tutti gli effetti dei negozi e rispondo della stessa normativa degli esercizi commerciali. La ratio della norma, infine, era, ed è, la volontà di limitare quella che oggi definiremmo “propaganda selvaggia”, con manifesti appesi in qualsiasi luogo. Se oggi questo aspetto riguarda il degrado urbano, nel momento in cui la norma venne elaborata serviva a sedare i contrasti socio-politici tra i vari partiti politici, che non di rado sfociavano in violenza. Ritengo, dunque, che l’esposto del Consigliere Indulgenza non debba essere accolto favorevolmente, in quanto pretende di limitare con strumenti di diritto pubblico l’autonomia privata.

Santo Scarfone