Sabato 20 marzo la Lav di Sanremo – Imperia in Via Bonfante per difendere 40 milioni di galline

19 marzo 2010 | 11:28
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Sabato 20 marzo la Lav di Sanremo – Imperia in Via Bonfante per difendere 40 milioni di galline

Rispettare il Bando delle gabbie di batteria (2012). Appello ai consumatori: preferire le uova di galline libere (etichetta con codice 0)

Meglio una gallina libera oppure una gallina in gabbia? La risposta è scontata: meglio la gallina libera. Sabato 20 marzo la LAV di
Sanremo – Imperia sarà presente in via Bonfante ang. via Vieusseux , dalle ore 9,30 alle ore 19 , per chiedere ai consumatori e alle istituzioni di orientare le loro preferenze d’acquisto verso uova di galline libere, evitando d’acquistare le uova etichettate con il codice 3 (allevamento in gabbia).
Ai tavoli LAV, i cittadini potranno:
– firmare le cartoline-appello rivolte ad amministrazioni locali e supermercati invitandoli così a preferire le uova di galline libere;
– ricevere la guida-pratica della LAV per orientarsi sulla scelta delle uova;
– firmare la petizione rivolta alle amministrazioni locali, affinché garantiscano l’opzione vegetariana nelle mense;
– ricevere informazioni sull’alimentazione che fa bene a noi tutti, ma anche agli animali, attraverso i consigli di www.cambiamenu.it
– sostenere questa campagna per restituire la libertà alle galline e portare a casa il tradizionale uovo di cioccolato fondente della LAV (commercio equo e solidale), in cambio di un piccolo contributo ( 11 euro).
In Italia, l’80% delle galline allevate – circa 40 milioni – passano la loro breve vita rinchiuse in una  stretta gabbia di batteria (con uno spazio a disposizione inferiore a un foglio A4), senza alcuna possibilità di muoversi né manifestare comportamenti naturali, per produrre gran parte di quei 12,9 miliardi di uova (12.952.000 nel 2008, fonte U.N.A.) consumate dalle famiglie italiane in un anno (nel 2008 il consumo medio per abitante è stato di 224 uova, contro 219 del 2006).
Le famiglie, scegliendo di acquistare uova di galline libere, possono favorire la riconversione di questo sistema d’allevamento intensivo, per questo la LAV invita i consumatori a leggere sempre con molta attenzione l’etichetta delle confezioni di uova, che deve riportare il sistema d’allevamento delle galline: le confezioni che riportano il codice 0 (allevamento biologico) e il codice 1 (allevamento all’aperto) sono da preferire sempre rispetto alle confezioni di uova con il codice 3 (allevamento in gabbia).
Secondo un’indagine di Eurobarometro, il 62% dei consumatori UE sarebbero disponibili a cambiare il loro abituale supermercato pur di acquistare prodotti maggiormente rispettosi del benessere degli animali. Negli ultimi anni, grazie alla sensibilità dei consumatori che considerano negativamente l’allevamento in gabbia, la vendita di uova derivanti da sistemi alternativi risulta in crescita (+238% le galline allevate con sistema biologico, +400% quelle allevate all’aperto, dal 2002 al 2008), segno che i produttori si troveranno sempre di più a dover soddisfare una domanda crescente di uova di galline libere, e questo nonostante l’industria avicola opponga forti resistenze all’abbandono di sistemi di allevamento intensivi, tanto che il bando delle gabbie di batteria delle galline previsto da una Direttiva UE a partire dal 1° gennaio del 2012, rischia di essere inapplicato.