Sabato 13 ore 21 al Teatro Salvini “Lettere da lontano: parole e musica del distacco”

7 marzo 2010 | 10:34
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Sabato 13  ore 21 al Teatro Salvini  “Lettere da lontano: parole e musica del distacco”

Il tema dello spettacolo è quello dell’immigrazione, che mette in gioco la storia ma anche la contemporaneità di chi è arrivato, di chi è partito e di chi continua arrivare da altri paesi nella nostra terra

Il Comune di Pieve di Teco, nell’ambito dei Teatri del Ponente Ligure presenta Sabato 13 marzo ore 21 al Teatro Salvini “Lettere da lontano: parole e musica del distacco” a cura del Teatro Garage di Genova – www.teatrogarage.it info@teatrogarage.it
Scrittura scenica e regia Lorenzo Costa, con Federica Ruggero e Lorenzo Costa, e con i musicisti Alberto Bobby Soul De Benedetti voce, Andrea Alesso chitarra.
Ingresso euro 15,00 (è obbligatoria la prenotazione fino ad esaurimento posti)
Info e prenotazioni al nr. 320.4303372
Il tema dello spettacolo “Lettere da lontano” è quello dell’immigrazione, che mette in gioco la storia ma anche la contemporaneità di chi è arrivato, di chi è partito e di chi continua arrivare da altri paesi nella nostra terra.
La rappresentazione che vede sul palco Federica Ruggero e Lorenzo Costa presenta una contaminazione tra musica parole e immagini: sulle note di musiche popolari a partire da “Mamma Mia dammi cento lire…”, alle note di canzoni degli anni ’60 dei Beatles, di Gianni Morandi passando per l’organetto diatonico, si “racconta” l’emigrazione partendo dal materiale storico, lettere e diari di emigranti italiani del ‘900 tratti da archivi storici, per finire a testimonianze vere e proprie che il pubblico ha voluto “regalarci” inviandoci un loro ricordo, un momento di quella esperienza o anche un pezzo di storia della propria famiglia.
L’operazione centrale dello spettacolo consisteva proprio in questo: coinvolgere chiunque avesse piacere di raccontare la propria storia per poi vederla trasformata dagli attori in momenti di toccante spettacolo. Le storie che sono state scelte e che, ovviamente, sono state adattate ed elaborate per lo spettacolo sono la storia di due genovesi, di un’insegnante campana e di una docente spagnola, di un signore siciliano e di una clandestina extracomunitaria. Gli oggetti che saranno sulla scena valige vecchie, un macinino da caffè e altro sempre dati in prestito, in qualche modo anche loro raccontano qualcosa.
 “Lettere da lontano parole e musica del distacco” è strutturato in tre parti: una prima parte che incentra l’attenzione sull’emigrazione di fine 800 e inizi ‘900 e qui oltre alle lettere tratte dai diari storici si inserisce la prima testimonianza di un signore genovese: la storia un po’ scanzonata del bisnonno che da ragazzino quattordicenne è costretto a scappare dal padre e si imbarca per l’America sul piroscafo Dante, l’emigrazione degli anni ‘60 che vede coinvolta tra mille difficoltà d’integrazione nonostante la sua condizione di emigrata privilegiata una donna spagnola attualmente docente di spagnolo all’università di Genova, per poi arrivare alla emigrazione dei giorni nostri e qui entra in gioco il prezioso contributo di Petra ragazza clandestina sudamericana.
Questi sono alcuni dei tanti apporti diventati testo drammaturgico, ma la rappresentazione presenta una struttura aperta perché si rinnova di replica in replica grazie ai contributi inviati.