Riccardo Giordano: neanche una parola per la floricoltura nel programma elettorale di Sappa

23 marzo 2010 | 09:27
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Riccardo Giordano: neanche una parola per la floricoltura nel programma elettorale di Sappa

La destra continua a ignorare uno dei settori economici più importanti della provincia di Imperia

“Nel programma elettorale del candidato della destra Luigi Sappa non c’è nemmeno una parola dedicata alla floricoltura”. Riccardo Giordano, a meno di una settimana dal voto, attacca la coalizione che si autodefinisce “del buongoverno” e mette in luce il totale disinteresse dei suoi avversari verso uno dei settori economici più importanti della provincia di Imperia.
“La filiera floricola ha un ruolo di primo piano nell’economia della provincia per ricchezza prodotta, numero di addetti, territorio interessato. Ciononostante, nel suo programma elettorale, Sappa mostra di non curarsene, tanto che arriva a non nominarla nemmeno. Sarà anche vero che la Provincia non è investita di competenze specifiche nel settore, ma questo fatto la dice lunga sul disinteresse reiterato e programmatico da parte dei partiti di destra”. “I floricoltori – prosegue Giordano – insieme a tutti gli operatori della filiera floricola, sono chiamati a decidere fra chi si è occupato di floricoltura per una vita, proponendo soluzioni innovative e con voglia di cambiare, e chi invece mostra di non voler fare assolutamente niente”.
Riccardo Giordano lancia quindi le sue proposte per invertire la rotta e rimettere la floricoltura al centro dell’agenda politica provinciale. In particolare:

1) un’azione di pressione nei confronti della Regione Liguria e del Ministero delle Politiche Agricole per convincere l’Unione Europea a rivedere le clausole di salvaguardia delle produzioni floricole europee nei confronti delle importazioni dall’Africa e dal Sud America;

2) far diventare il Mercato dei Fiori di Sanremo una struttura provinciale e non più solamente sotto la competenza del Comune di Sanremo;

3) dare più servizi e informazioni alle aziende sulle coltivazioni che possono ancora reggere la concorrenza mondiale;

4) presentare progetti per la categoria floricola presso il Ministero delle Attività Produttive;

5) predisporre e studiare un piano di riconversione a fini di produzione di energia pulita (fotovoltaico) del patrimonio serricolo dismesso.