“Per maritar giovani figlie Corredo e status delle donne a Sanremo” Mostra a Palazzo Borea d’Olmo

2 marzo 2010 | 09:12
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“Per maritar giovani figlie Corredo e status delle donne a Sanremo” Mostra a Palazzo Borea d’Olmo

Le raccolte sono collocate nella “Stanza del Papa” del barocco Palazzo Borea d’Olmo che, con la sua sontuosa alcova decorata da affreschi secenteschi dal tema mitologico ispirato all’amore coniugale, rappresenta il luogo ideale per il tema proposto

Aderendo alla Giornata internazionale della donna 2010 e alla XII Settimana della Cultura, l’Archivio di Stato di Imperia – Sezione di Sanremo – in collaborazione con il Museo Civico di Palazzo Borea d’Olmo di Sanremo dà vita a una mostra che documenta un particolare ed importante aspetto della vita della donna nei secoli passati: la dote. Accasare convenientemente le figlie e mettere insieme un corredo adeguato ci riporta a consuetudini sociali in gran parte scomparse.
Sono gli antichi documenti notarili a permetterci di stabilire con esattezza che cosa la donna al tempo di Cristoforo Colombo o di Andrea Doria metteva nel suo baule di sposa.
L’atto formale redatto dal notaio sanciva il patto coniugale elencando i “beni della sposa” che andavano a definire lo status della donna e ne condizionavano il ruolo  nella famiglia.
Doti ricche, doti esigue o assenza di dote, potevano fare la differenza per la condizione delle donne nei secoli passati, che, lasciando la famiglia d’origine, entravano a far parte del gruppo familiare del marito, forti (o deboli) del loro patrimonio portato in dote.
Agli occhi dei contemporanei può far sorridere leggere, in quelle filze ingiallite dal tempo, i lunghi elenchi di cuffie e fazzoletti, di cuscini e lenzuola, di fasce per neonati o di vestiti per la casa; ma anche gioielli, pentolame, tovaglie e qualche volta appezzamenti di terra che costituivano il patrimonio dotale.
Per le giovani povere erano generosi benefattori a costituire un fondo economico al quale potevano accedere giovani nubili virtuose, ma senza nulla, che volevano maritarsi.
E per le monache entrare nell’ordine con una consistente dote voleva dire assumere un posto di prestigio nel convento.
La mostra  presenta una ricca scelta di documenti notarili dotali e di opere d’arte d’epoca che completano iconograficamente l’esposizione.
Le raccolte sono collocate nella “Stanza del Papa” del barocco Palazzo Borea d’Olmo che, con la sua sontuosa alcova decorata da affreschi secenteschi dal tema mitologico ispirato all’amore coniugale, rappresenta il luogo ideale per il tema proposto.

Museo civico di Palazzo Borea d’Olmo – Via Matteotti 143 – Sanremo
Orari: da martedì al sabato ore 9-19; domenica 10-13 / 15-18; lunedì chiuso
INGRESSO LIBERO