Le proposte delle associazioni di categoria ai candidati alla presidenza della provincia

20 marzo 2010 | 17:59
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Le proposte delle associazioni di categoria ai candidati alla presidenza della provincia

Bertaina, Giordano, Gramondo e Sappa hanno sottoscritto il documento elaborato unitariamente dalle Associazioni di categoria degli artigiani con le richieste per il settore

Nella giornata di ieri si è svolto un incontro congiunto fra Cna e Confartigianato Imperiesi con i quattro candidati alla Presidenza della Provincia (Bertaina, Giordano, Gramondo e Sappa) alla presenza dei vertici delle due Associazioni: Gianfranco Micolucci e Antonio Martellini, rispettivamente Presidente e segretario della Cna Imperia e Mario Tiberti e Barbara Biale in rappresentanza della Confartigianato Imperia, oltre ad alcuni imprenditori artigiani.
I candidati hanno sottoscritto tutti il documento elaborato unitariamente dalle Associazioni di categoria degli artigiani con le richieste per il settore che si può riassumere così:

La Provincia di Imperia vive un’occasione importante di programmazione politica e amministrativa. Alla vigilia della competizione elettorale, in un clima che obbliga ciascuna parte sociale coinvolta nel percorso di individuazione di soluzioni idonee a sostenere il tessuto civile ed economico della comunità in cui opera, anche le organizzazioni di categoria come Confartigianato e CNA intendono dare un contributo alla definizione dell’agenda politica dei futuri amministratori pubblici.
La Provincia, in attesa di una ridefinizione legislativa che ne determini più puntualmente gli ambiti di competenza, rappresenta o dovrebbe rappresentare l’anello di congiunzione tra le politiche definite in Regione ed il ruolo che svolgono i comuni. Amministrare bene la Provincia significa, quindi, migliorare la qualità della vita delle persone e sostenere il tessuto economico e sociale.
Premesso che riteniamo essere il costante, corretto dialogo e confronto tra le istituzioni e le componenti sociali ed economiche che operano nel territorio l’elemento fondamentale e indispensabile per garantire una sempre migliore collaborazione che persegua come esclusivo interesse il benessere della collettività, CNA e CONFARTIGIANATO imperiesi intendono sottoporre ai candidati alla carica di Presidente dell’Amministrazione Provinciale temi e proposte che ritengono di prioritaria importanza.

– Politiche sociali
La coesione sociale appare sempre più non solo un segno distintivo e irrinunciabile di civiltà, ma anche uno straordinario fattore di competitività economica. Offrire protezioni alle famiglie fragili ed alle persone favorisce l’inclusione sociale. Misure idonee a sostenere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, l’implementazione delle opportunità di occuparsi dei congiunti che necessitino di particolare assistenza attraverso centri socio-assistenziali o educativi diurni aumentano la produttività del tempo-lavoro delle persone e anche la qualità della vita degli assistiti.
Particolare attenzione, inoltre, andrebbe dedicata alla costruzione di un sistema integrato istruzione/formazione/lavoro, soprattutto in vista del necessario potenziamento delle opportunità che i centri per l’impiego possono realizzare. In questo senso, il supporto degli enti di patronato, non più da interpretarsi come semplici enti assistenziali per il disbrigo delle pratiche pensionistiche ma da rivalutare come sportelli integrati di servizi alla persona e di cittadinanza, può essere indispensabile nell’orientamento e nella erogazione di prestazioni verso le persone fragili. Questo è, peraltro, previsto nel Piano Sociale Integrato Regionale 2007 2010.

– Assetto del Territorio
Il territorio è un bene inestimabile ma anche una risorsa che non sarà inesauribile; è un bene da utilizzare per lo sviluppo degli insediamenti abitativi e produttivi  e, contemporaneamente, da preservare e tutelare per una miglior qualità della vita.
Ambiente e territorio sono oggi temi sui quali è avviato un acceso dibattito pubblico e che richiamano grandi attenzioni. Noi vorremmo che si potesse intervenire a seguito di percorsi di coinvolgimento degli enti di Terzo Settore per la definizione di politiche che possano essere ampiamente condivisibili.
Parlare di utilizzo del territorio significa altresì parlare di edilizia, di viabilità, di discariche, di PUC, di Piani delle coste, di zone di insediamenti artigianali, di Piani di bacino, del Piano Territoriale di coordinamento. Tutti temi e strumenti che meriterebbero un approfondimento specifico e adeguato spazio per il confronto. In questa occasione ci soffermeremo solo su alcuni aspetti che insistono in maniera diretta sulle nostre attività.

Non c’è dubbio sul fatto che l’edilizia sia un settore fortemente significativo per la produzione di reddito ed occupazione in questa provincia: tutelare le imprese del settore è un dovere istituzionale per le nostre Confederazioni, oltre che una necessità di carattere socio-economico. Il confronto politico deve produrre un’armonizzazione fra gli interessi diversi con il raggiungimento di un punto di equilibrio fra l’uso del territorio e la tutela dell’ambiente. Edilizia non deve più significare solo cemento selvaggio, ma piani urbanistici incentivanti del recupero abitativo e produttivo dei nostri magnifici centri storici, recupero della bellezza e della qualità inestimabile dei nostri borghi medioevali dell’entroterra, riqualificazione e riutilizzo di strutture semi-abbandonate. L’edilizia, inoltre, nel rispetto dell’ambiente, deve essere messa nelle condizioni di disporre di idonee discariche di inerti, distribuite sul territorio, facilmente accessibili e meno costose di quanto siano oggi, anche al fine di abbattere i costi per le piccole imprese.
Sempre al territorio è legato il tema della viabilità: lamentarsi di quanto i tempi di percorrenza delle strade della nostra provincia siano dilatati e, nel nostro caso, diseconomici, è esercizio superfluo; anche i tempi di realizzazione delle opere pubbliche che possono migliorare la viabilità, sono, tuttavia, interminabili, quasi biblici. Ma in questo momento in cui l’attenzione nazionale è fortemente sollecitata dalle numerose catastrofi ambientali, riteniamo si debba concentrare l’attenzione sulla viabilità verticale di penetrazione verso l’entroterra, sia per un miglioramento complessivo dei collegamenti per quanti lì vivono e lavorano, sia per l’aspetto della sicurezza: è impressionante il numero di vittime che miete, ad esempio, la Statale 28, come è impressionante il numero di frane che ciclicamente colpiscono le strade che portano ai paesi dell’entroterra. La messa in sicurezza delle strade dei nostri fondovalle deve essere una priorità di chi amministra.

– Energia, ambiente, tutela del territorio
Tema attuale e portante, ma anche sicuro volano per l’economia locale, data la particolare conformazione e condizione climatica della nostra provincia, è quello delle fonti rinnovabili di energia e del loro impiego.
La Provincia dovrebbe sostenere tale impiego attraverso l’elaborazione di un Piano Energetico Territoriale che privilegi il solare ed eventualmente l’eolico, con l’implementazione di incentivi a fronte dell’utilizzo di queste modalità di approvvigionamento di energia.
Per quanto più strettamente afferisce alle specifiche competenze che la Provincia detiene in materia di rispetto della normativa ambientale – si pensi all’inquinamento idrico, a quello atmosferico, causato anche da attività industriali e artigianali, ai rifiuti non solo urbani ma anche di provenienza da attività produttive, ecc. – si rende indispensabile, in considerazione della complessità della legislazione vigente, dell’ancora insoddisfacente grado di conoscenza ed applicazione da parte delle imprese e della necessaria, ineludibile salvaguardia dell’ambiente inteso in senso lato, la costituzione di un Tavolo permanente di concertazione e monitoraggio tra le Associazioni dell’artigianato e della p.m.i. e la Provincia.
Riguardo, poi, alla pianificazione della campagna di autocertificazione degli impianti termici per il quadriennio 2010 – 2013, nel cui ambito sono già stati svolti alcuni incontri ma con esiti ancora incerti, si chiede il pieno coinvolgimento delle Unioni e Categorie che rappresentano le imprese di installazione e manutenzione delle nostre Associazioni, che sono in grado di apportare competenze specifiche importanti e di garantire una corretta e migliore sensibilizzazione degli utenti.

– Istruzione, formazione e lavoro
Importante, in uno scenario che segnala come il sistema-paese non raggiunga gli obiettivi fissati dalla Carta di Lisbona rispetto alla scolarizzazione ed alla formazione delle persone, è intervenire con misure di sostegno e promozione del tempo dell’apprendimento e della sua dignità.
La dispersione scolastica è a livelli altissimi nella nostra provincia, così come il numero di insuccessi ed abbandoni, soprattutto per quanto riguarda l’istruzione secondaria. Occorre promuovere forme alternative per soddisfare nel contempo la necessità di avere giovani formati e competenti e quella di evitare l’evasione dall’obbligo scolastico. Forme innovative di alternanza scuola-lavoro e il potenziamento di forme di apprendistato potrebbero essere dirimenti.
Occorre, altresì, favorire progetti di formazione lungo tutto l’arco della vita: una percentuale troppo bassa di lavoratori, ad oggi, partecipa a questi programmi che, invece, risultano efficaci rispetto al raggiungimento di obiettivi significativi come quello della flessibilità lavorativa.
Non meno importante, in termini di ricaduta occupazionale, risulterebbe la formazione professionale in materia di creazione di impresa, da perseguire nell’ambito delle competenze dell’Amministrazione Provinciale.
Per quanto, poi, riguarda il Polo Universitario Imperiese, sarebbe non solo auspicabile ma necessario prevedere che la Provincia si adoperasse affinché venissero riconsiderate le scelte relative agli indirizzi dei corsi di laurea, in modo da introdurne alcuni che tengano conto delle vocazioni del territorio: dalla scienza dell’alimentazione al turismo, inteso, quest’ultimo, nelle diverse forme, quindi anche della valorizzazione eno-gastronomica così come del prodotto-territorio, analogamente a quanto avviene in altre realtà a noi viciniori. 

– Edilizia scolastica e degli  immobili della Provincia
Gli edifici di proprietà dell’Amministrazione Provinciale in uso ad istituti scolastici ma anche destinati ad altri finalità, necessitano di interventi di ristrutturazione, riqualificazione e adeguamento alle norme. E’ importante che per fare ciò l’Amministrazione possa indire gare d’appalto alle quali possano partecipare imprese artigiane locali e che prevedano l’uso di procedure negoziate, piuttosto che ricorrere all’usuale ma inefficace strumento del massimo ribasso.
Per conseguire l’obiettivo evidenziato, lo scorporo degli appalti, da anni incessantemente richiesto e proposto dalle nostre Associazioni alle stazioni appaltanti pubbliche, diventa lo strumento fondamentale.

– Relazioni Transfrontaliere
Il sistema di relazioni transfrontaliere, che una Provincia di confine come la nostra certamente ha, dovrebbe servire a promuovere il lavoro altamente qualificato ed apprezzato delle nostre imprese anche all’estero: sarebbe un segnale di quell’attenzione che rivendichiamo verso l’artigianato. Artigianato che dovrà usufruire anche del “marketing territoriale” per essere  promosso in tutte le forme ed in tutte le iniziative in cui la Provincia è e sarà coinvolta.

Infine, la Provincia deve farsi carico di promuovere un luogo permanente di concertazione fra le rappresentanze dell’universo delle piccole-medie  imprese ed il mondo della politica che governa il territorio: nell’ottica di sfruttare le loro esperienze e conoscenze specifiche e non con il timore di subire intralci.