La Regione a Burlando, Manti (PD): “prime crepe nei centri di potere della coalizione del ministro”

E’ questo il commento di Giancarlo Manti, segretario provinciale imperiese del PD, nonche’ consigliere regionale della nuova Giunta Burlando, essendo candidato nel ‘listino’ del riconfermato governatore.
‘Il dato fondamentale e’ che Claudio Burlando e’ stato confermato presidente della Regione per il lavoro svolto e che si incominciano a intravedere le prime crepe nei centri di potere che hanno gestito e gestiscono la coalizione del ministro’. E’ questo il commento di Giancarlo Manti, segretario provinciale imperiese del PD, nonche’ consigliere regionale della nuova Giunta Burlando, essendo candidato nel ‘listino’ del riconfermato governatore.
‘Stando ai dati attuali ormai praticamente definitivi della provincia di Imperia, mi ritengo molto soddisfatto del risultato della coalizione, che per la prima volta supera il 40 per cento – afferma manti -. In particolare, a Imperia, dove ci attesteremo attorno al 42 per cento. Il compito che ci era stato assegnato dal presidente Burlando e’ stato portato a termine nella maniera piu’ che positiva, malgrado la sproporzione di forze e di mezzi rispetto alla coalizione avversaria, che e’ stata sotto gli occhi di tutti”.
Parlando del PD, afferma: “Ha fatto la sua parte nella coalizione e si attesta attorno al 20 per cento a livello provinciale, dato da cui partiremo per cercare di fare avvicinare la provincia di Imperia ai dati regionali”. Alla domanda se ora che sara’ eletto consigliere regionale, abbandonera’ la guida della segreteria provinciale, Manti risponde: ‘Come stabilito dalla segreteria regionale del partito ci sara’ il rinnovo degli organismi territoriali, entro fine maggio. Verificheremo tutti insieme nella maniera piu’ unitaria possibile, cosa sara’ meglio per la vita del partito in provincia. Ringrazio gli elettori della provincia di Imperia che si sono recati a votare e che hanno aumentato i consensi alla nostra coalizione. L’unico motivo di preoccupazione e’ la diminuzione complessiva del numero di votanti, su cui la politica in generale dovra’ ragionare”.