Il Consigliere Regionale Franco Bonello: disastro ambientale sulle coste di Imperia

5 marzo 2010 | 09:14
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Il Consigliere Regionale Franco Bonello: disastro ambientale sulle coste di Imperia

Cosa farà ora l’Amministrazione Comunale di Imperia visto che tale materiale, 50.000 metri cubi con 5000 metri cubi di argilla già scaricato in mare, non è idoneo a formare la spiaggia?

Nell’articolo comparso sul giornale “La Stampa” del 28 febbraio scorso, titolato “Sul porto solo bugie – La posa dei materiali dopo i sì della Regione”, gli intervistati, il Sindaco di Imperia  Paolo Strescino e l’assessore all’urbanistica Luca Lanteri, avevano affermato la falsità delle dichiarazioni del consigliere regionale Franco Bonello, il quale aveva più volte denunciato che il terreno scavato dall’impresa Ferrovial per realizzare la galleria Bardellini non era idoneo a formare la spiaggia prevista nel progetto del porto turistico in realizzazione a Porto Maurizio e, comunque, non rispettava le prescrizioni fissate dalla Regione Liguria sulla qualità del materiale.
I due amministratori locali di Imperia avevano concluso poi l’intervista affermando “o siamo farabutti o siamo persone serie”.
La battuta sarebbe facile ed io risponderò che i due o sono male informati o sono bugiardi.
Passiamo alle prove:
1. La deliberazione della Giunta Regionale n.1646 del 20.12.2005 portante l’approvazione del progetto definitivo del porto turistico di Porto Maurizio, previa celebrazione in data 19.12.2005 della conferenza dei servizi ai sensi dell’articolo 6 del D.P.R. 2.12.1997 n. 509, stabiliva:
“- il materiale proveniente dallo scavo delle gallerie del raddoppio ferroviario dovrà rispondere alle seguenti caratteristiche: granulometria maggiore di 1 mm., percentuale di frazione limoso – argillosa inferiore al 5%, durabilità garantita nel tempo.
– il materiale destinato alla spiaggia (e quindi a valle di eventuali processi di selezione o frantumazione) dovrà essere caratterizzato, conformemente ai protocolli di campionamento ed analisi di ARPAL, per verificarne la compatibilità ambientale.”
Il risultato della prima analisi dell’ARPAL trasmessa il 2 marzo alla Regione ed al Comune di Imperia sancisce l’inidoneità del materiale già scaricato per formare la spiaggia atteso che la percentuale accertata di pelite (argilla) è del 9,76%, il doppio del limite massimo ammesso.
Per far comprendere la gravità del fatto, sui 250.000 mc. che la Porto di Imperia vuole far scaricare dall’impresa Ferrovial vuol dire una quantità di argilla di circa 25.000 mc, pari al carico di 1560 autocarri. E se questo non è un disastro ambientale, cosa bisogna aspettarsi di più?
Infatti il danno ambientale dell’argilla sulla spiaggia è costituito dal fatto che tale materiale impalpabile si deposita sul fondo marino antistante la spiaggia, soffocando ogni forma di vita e, a seguito di ogni agitazione del mare, si solleva, viene a galla rendendo impossibile la balneazione.
Fenomeno già noto e vissuto sui litorali di Ospedaletti e Bordighera durante la costruzione della nuova tratta ferroviaria Ospedaletti – San Lorenzo al Mare, oltre vent’anni fa, che ancora oggi si manifesta.

2. Non è vero, come affermato da Luca Lanteri che è stato il Comune di Imperia a richiedere l’intervento dell’ARPAL nei giorni scorsi per verificare l’idoneità del materiale di galleria per la nuova spiaggia, ma, a seguito delle loro polemiche giornalistiche, è stato il Dipartimento Ambiente della Regione Liguria a richiederlo con nota del 12 febbraio scorso.

3.  Altra prescrizione prevista nell’approvazione del progetto del porto, come abbiamo visto, era:
“il materiale destinato alla spiaggia dovrà essere caratterizzato, conformemente ai protocolli di campionamento ed analisi dell’ARPAL per verificarne la compatibilità ambientale”
Più semplicemente, il materiale da destinare alla formazione della nuova spiaggia doveva, prima di essere scaricato, verificato attentamente (caratterizzazione) per stabilire se fosse idoneo a costituire una spiaggia.
Cosa farà ora l’Amministrazione Comunale di Imperia visto che tale materiale, 50.000 metri cubi con 5000 metri cubi di argilla già scaricato in mare, non è idoneo a formare la spiaggia?
Restiamo in attesa della determinazione dell’Amministrazione Comunale per la rimozione di questo materiale inquinante.