Gianni Calvi (IdV) sui fatti di criminalità organizzata in provincia di Imperia degli ultimi tempi

7 marzo 2010 | 12:39
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Gianni Calvi (IdV) sui fatti di criminalità organizzata in provincia di Imperia degli ultimi tempi

“I numerosi incendi a locali pubblici o auto o ancora mezzi d’opera avvenuti negli ultimi anni e ancorchè recentemente, mostrano l’evidente realtà, non vi è adeguata sicurezza per i cittadini e le imprese”

La preoccupazione per i fatti criminosi perpetrati nella nostra provincia è forte e non potrebbe essere altrimenti.
L’ultimo avvenimento della sparatoria in Taggia, con i chiari connotati della matrice mafiosa, sposta il nostro territorio da nord a sud dove questi crimini, che oltre tutto mettono a repentaglio la pubblica incolumità, sono purtroppo quasi quotidiani.
Il fenomeno delle infiltrazioni della criminalità mafiosa nel ponente ligure non è nuovo ed è  sempre più radicato, i proclami trionfalisti del PDL ed il negare l’evidenza di chi dovrebbe operare per il controllo del territorio, al solo fine di non contraddire i diktat del "Ministro" sono inutili i primi e complici i secondi.
I numerosi incendi a locali pubblici o auto o ancora mezzi d’opera avvenuti negli ultimi anni e ancorchè recentemente, mostrano l’evidente realtà,  non vi è adeguata sicurezza per i cittadini e le imprese.
La frontatezza e la sicumera dei criminali è al parossimo, non si scordi l’incendio di un locale pubblico a una cinquantina di metri dal Commissariato di P.S. sanremese.
Che gli organici siano carenti è una dolente nota ma che forse non si operi nella giusta direzione potrebbe essere un’altra nota stonata.
Manca la volontà politica di porre rimedio allo stato di fatto.
Per rinfrescare la memoria si deve ricordare che le cosche già negli anni "80 appetivano molto la nostra città e quanto in essa si trova: alcuni politici di lungo corso, oggi ripuliti ed inamidati dal tempo e dalla memoria corta degli Italiani dovettero rendere contro alla Magistratura dei rapporti intercorsi fra loro, le cosche e la Casa da Gioco.
Oggi gli stessi negano l’evidenza, proclamano ai quattro venti che la sicurezza è garantita e che gli incendi di auto e locali sono da attribuire a fidanzate e mogli tradite.
Dimenticando già che anche nel costruendo porto di Imperia, proprio in casa del "Ministro" la piovra stava stendendo i tentacoli, così come per la ricostruzione in Abruzzo.
Intanto gli esercenti rischiano un bel falò e le persone di prendersi una pallottola destinata ad un altro bersaglio.

Gianni Calvi
Roberto Pardini

Coordinamento Cittadino Sanremese dell’ Italia dei Valori.