Duccio Guidi interviene sulla suo intervento all’incontro sull’Euroregione “Alpi del Mediterraneo”

“A parte l’appellativo “dottor”, che essendo io romano mi ricorda tanto i posteggiatori abusivi di Piazzale Flaminio (“venghi dottò che c’è posto!”), mi sembra opportuno precisare…”.
Troppo buono Eduardo Raneri a dire che l’incontro di martedì 23, svoltosi nel centro San Francesco a Ventimiglia Alta e dedicato alle prospettive dell’Euroregione "Alpi del Mediterraneo", è stato animato dal "dottor Duccio Guidi". A parte l’appellativo "dottor", che essendo io romano mi ricorda tanto i posteggiatori abusivi di Piazzale Flaminio ("venghi dottò che c’è posto!"), mi sembra opportuno precisare che l’inziativa è stata promossa dal comitato intemelio di sotegno alla candidatura di Giovanna Baldassarre, presieduto da Lucia Corna, e che il dibattito è stato piuttosto animato da Filomena Loreto.
Il "dottor" Duccio Guidi ha partecipato in quanto semplice ascoltatore (il mio è stato un intervento breve e di sicuro meno interessante di quello di Lorenzo Viale) e soprattutto in una veste che mi è sembrata assai secondaria nel corso di questa campagna elettorale, dove i vari candidati hanno chiesto il voto non al cittadino, quale appunto ero io in quell’assemblea, sulla base di programmi ed idee, ma al cugino, allo zio, all’amico, al compaesano, al fratello (di sangue intendo, se anche di loggia non lo so, non mi interessa).
Dunque, sentir parlare delle donne, in una città dove queste sono del tutto ai margini della politica (Ventimiglia è forse l’unico comune d’Italia a non avere neppure una rappresentante femminile in consiglio comunale!), e sentirle parlare d’Europa e cooperazione interregionale, in una città dove "transfrontaliero" indica al più i lavoratori italiani a Monaco o in Francia, percepiti peraltro non come categoria importantissima per l’economia cittadina, ma come mero serbatoio di voti, devo dire che è stata un gradevolissima ventata d’aria fresca, quella che Giovanna Baldassarre ha saputo portare, mi si conceda di dirlo: lei sola, in una politica che mi sembra riproduca in modo perfettamente bipartisan le stesse liturgie da che mi sono trasferito a Ventimiglia (dieci anni suonati ormai).
Se questa ventata soffierà sin dentro le urne domenica prossima con l’elezione della Baldassarre non lo so, so solo che martedì a Ventimiglia Alta si è parlato finalmente di politica, grazie all’intelligenza d’un gruppo di donne. Nel maggio del ’68 i francesi gridavano "Ce n’est qu’un début!", non è che l’inizio. Speriamo…..