l Leone Rampante di Ferretti è tornato a ruggire nell’atrio del Palafiori

14 febbraio 2010 | 15:05
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l Leone Rampante di Ferretti è tornato a ruggire nell’atrio del Palafiori

Ha aperto i battenti nel Centro Civico di Corso Garibaldi la mostra dedicata ai sessant’anni di Musica italiana e nell’atrio i matuziani hanno trovato la gradita sorpresa

Il Sindaco Maurizio Zoccarato l’aveva promesso in campagna elettorale: se fosse diventato primo cittadino di Sanremo avrebbe liberato il Leone di cartapesta dello scenografo Dante Ferretti dall’indecorosa sistemazione in cui si trovava, il corridoio arrivi dell’abbandonata vecchia stazione ferroviaria, e lo avrebbe collocato in un luogo più dignitoso. Ora, complici anche gli avvenimenti collaterali alla sessantesima edizione del Festival della Canzone italiana, alle promesse sono seguiti i fatti e da stamattina i matuziani possono ammirarlo nell’atrio del Palafiori di Corso Garibaldi dove ha aperto i battenti la mostra, ad ingresso libero, dedicata proprio agli ultimi sessant’anni di musica italiana. La mostra rimarrà aperta sino al 28 Febbraio ma molto probabilmente il Leone rampante, simbolo dell’antica Matuzia, rimarrà a far bella mostra di se. Certo non è un’opera d’arte ma una semplice macchina da scena, però è indubbio il suo fascino affettivo in quanto nel simbolo municipale si riconoscono generazioni di sanremesi, siano essi genuinamente autoctoni che d’importazione. Tutt’Italia poi sa, grazie anche alla forma dei premi che al termine della serata finale della maggior rassegna canora nazionale vengono consegnati ai suoi vincitori e che per l’appunto riproducono lo stemma, che il Leone rampante sul tronco di una palma rappresenta la città dei fiori. La creazione scenica di Dante Ferretti fu concepita in occasione dell’edizione del Festival della Canzone italiana del 2006, condotta da Giorgio Panariello in compagnia di Ilary Blasi e Victoria Capello. Si narra che la collocazione proprio sopra il palco dell’Ariston della macchina scenica fu voluta da Panariello in persona che la commissionò al fidato Ferretti. Non fu un edizione particolarmente fortunata quella ne sotto il profilo artistico ne sotto quello dell’audience. Il popolare conduttore toscano venne infatti di li a breve giubilato e per l’edizione successiva si passò ad altra conduzione. Il Leone però subì una sorte ancora più malvagia e non trovò ospitalità in nessun deposito comunale tantochè alla fine si ritenne di “ parcheggiarlo” nel desolato androne della vecchia stazione ferroviaria, dismessa dalle Ferrovie dello Stato nell’autunno del 2001 in concomitanza al raddoppio ed allo spostamento a monte della linea ferrata tra San Lorenzo al Mare ed Ospedaletti. Il parcheggio della statua in quel posto squallido, sporco ed abbandonato tuttavia una sua logica l’aveva: nei disegni dell’ amministrazione comunale progressista guidata da Claudio Borea la vecchia stazione ferroviaria avrebbe dovuto ben presto trasformarsi nel Museo della Canzone italiana d’estrazione popolare di cui il Festival di Sanreno è sicuramente la massima espressione. La giunta Borea però cadde anticipatamente e sinora di quel progetto non se ne è fatto più nulla. Forse verrà riproposto in chiave riveduta e corretta proprio all’interno del Palafiori. Da oggi comunque in esso troneggia finalmente il simbolo più antico della sanremeistà, il Leone rampante, che andando ad aggiungersi ad una cabina della celeberrima e soppressa Funivia per Monte Bignone denota il più importante civico matuziano.      

Sergio Bagnoli