I Frontalieri Autonomi Intemeli sul decreto Mille Proroghe

4 febbraio 2010 | 10:35
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I Frontalieri Autonomi Intemeli sul decreto Mille Proroghe

I lavoratori frontalieri Montecarlo e Francia sono circa 5000 e tutti sarebbero inclusi dal provvedimento senza nessuna eccezione anche coloro che oggi grazie all’area non tax per i bassi redditi non arrivano al minimo imponibile

In questi giorni è approvato al Senato il decreto mille proroghe emanato dal Consiglio dei Ministri lo scorso dicembre ,oggi in fase di conversione in legge.
L’associazione FAI frontalieri autonomi intemeli ha fatto presentare dalle forze politiche 5 emendamenti per il rinnovo del bonus fiscale a favore dei frontalieri.
Gli emendamenti partono dal semplice rinnovo degli 8000 euro per il 2011, all’adeguamento a 12000 euro .
Abbiamo interessato un ampio gruppo di Senatori dei vari schieramenti in modo trasversale proprio per cercare il massimo consenso.
Si sono interessati:
Per il Governo il Ministro Claudio Scajola. Per il PDL  i Senatori Boscetto e Bornacin. Per la Lega Nord i Senatori:Garavaglia,Maraventano,Valli,Mauro,Bodega. Per il PD i Senatori Micheloni e Cecanti.
Il mancato rinnovo del bonus fiscale comporterebbe un aumento di imposta da un minimo di 2000 euro in su a seconda della fascia di redditto.
I lavoratori frontalieri Montecarlo e Francia sono circa 5000 e tutti sarebbero inclusi dal provvedimento senza nessuna eccezione anche coloro che oggi  grazie all’area non tax per i bassi redditi non arrivano al minimo imponibile.
Coloro che hanno contratto  prestiti e mutui si troveranno in grosse difficoltà  a mantenere gli impegni .
L’economia della città ne risentirebbe ,i lavoratori comincerebbero a risparmiare diminuendo i costi non strettamente necessari, le attività commerciali  e ristorative avranno un calo di lavoro con conseguente perdite di posti di lavoro .
5000 lavoratori, facendo una media ipotetica di due persone a famiglia, sono 10000 cittadini su una comunità di 30000 circa ( un terzo)
Ricordiamo che il problema risale al 2000, dieci anni di rinvii e proroghe senza mai legiferare in maniera stabile evitando la precarietà.
Il rinnovo è solo una soluzione transitoria ma necessaria e urgente  visto la scadenza nel 2010
Qual l’ora gli emendamenti non passassero   non si capisce come una legge che non si sia fatta in dieci anni e bocciata in un decreto proroga possa approdare in pochi mesi.
L’associazione si augura che in un periodo di campagna elettorale questo non porti ad interessi sulle spalle dei lavoratori, saremo pronti ad attaccare chiunque che strumentalizzando a fini politici e personali possa pregiudicare il buon esito degli emendamenti 

Il segr.FAI  Roberto Parodi