Emergenza rifiuti: “No a Sanremo come Napoli”

23 febbraio 2010 | 09:19
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Emergenza rifiuti: “No a Sanremo come Napoli”

Petizione di Giovanna Baldassarre per promuovere e incrementare la raccolta differenziata

La candidata regionale per il Partito Democratico Giovanna Baldassarre, torna ad alzare la voce su uno dei temi più annosi e critici che hanno accompagnato negli ultimi cinque anni la provincia imperiese: l’emergenza rifiuti. La situazione rifiuti in Provincia di Imperia presenta forti criticità che stanno determinando uno stato di vera e propria emergenza.
“A questo stato di cose è urgente  porre rimedio con rapidità e concretezza – ha detto Giovanna Baldassarre – soprattutto considerati i dati allarmanti che ci caratterizzano. Siamo la dodicesima provincia italiana per produzione pro-capite di rifiuti, la raccolta differenziata è inferiore al 20% e si osserva un deprimente calo di questa percentuale. Senza considerare gli elevati costi di gestione per cittadini e imprese causati dai continui rinvii e dalla poca concretezza della Giunta Giuliano, ora commissariata”.Ecco quindi una petizione proposta da Giovanna Baldassarre sul suo sito web (www.giovannabaldassarre.com)  e sul social network Facebook, in cui si impegna a portare all’attenzione del Consiglio Regionale della Liguria la volontà espressa dai cittadini. La raccolta di firme promuove la necessità di effettuare una scelta di tipologia e localizzazione di impianto per lo smaltimento che non demandi a territori terzi la soluzione del problema rifiuti, oltre al superamento delle due discariche, in regime di proroga da anni e ormai sature.
“Ritengo sia necessario avviare una campagna di educazione al riciclo e al compostaggio domestico dei rifiuti per scuole, famiglie e imprese, tramite un’adeguata informazione ai cittadini – aggiunge la candidata Giovanna Baldassarre -.  A tale scopo sarebbe utile una gestione della raccolta differenziata porta a porta da diffondere in tutta la provincia di Imperia e che incentivi anche il cittadino più ‘pigro’. Propongo inoltre il passaggio del pagamento della TARSU da metro quadro a chilogrammo, e l’adozione da parte dei privati che intendono praticarle di soluzioni di riuso per gli inerti (mattoni, piastrelle, macerie e vario materiale di origine edilizia), così come già previsto negli appalti pubblici, e l’incremento significativo dei siti destinati alla raccolta degli stessi”.
www.giovannabaldassarre.com