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E’ uscita dal coma e sta lentamente recuperando Maricanta Bondi, assai difficilmente avrà giustizia

3 febbraio 2010 | 13:43
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E’ uscita dal coma e sta lentamente recuperando Maricanta Bondi, assai difficilmente avrà giustizia

L’anestesista che lavora all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova era stata travolta da tre energumeni, che avevano omesso di soccorrerla sulle nevi di Valtournanche

Sono fortunatamente migliorate all’Ospedale regionale di Aosta, dove è ricoverata nel reparto di Terapia intensiva, le condizioni di Maricanta Bondi, l’anestesista di Imperia che lavora all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova, gravemente ferita lo scorso venti Dicembre mentre sciava sulle piste di Valtournanche. La Bondi, 39 anni, è uscita dal coma la scorsa settimana ed ora assai faticosamente sta cercando di recuperare, anche se è troppo presto per poter dire se sarà in grado di riaffrontare il tipo di lavoro che svolgeva presso il maggior nosocomio pediatrico d’Italia. “ Sta rispondendo alle indicazioni semplici, afferma il primario del reparto dell’ospedale valdostano Enrico Visetti, come spalancare gli occhi e stringere la mano, poi dovrà sottoporsi ad una lunga fase rieducativa, solo durante la quale si potrà avere la certezza di un suo ritorno alla completa normalità”. In questi giorni si sta organizzando il trasporto di Maricanta in una struttura ospedaliera ligure attrezzata in modo da avvicinarla ai suoi cari. A ridurla in uno stato pietoso quel maledetto pomeriggio del venti Dicembre furono tre energumeni russi che, ebbri, si divertivano a seminare il panico, sciando a velocità supersonica tra gli altri amanti della neve presenti sulle piste. Dopo aver delittuosamente travolto l’anestesista imperiese, pur essendosi resi conto della tragedia provocata, scapparono rapidamente verso valle omettendo di aiutare il compagno della vittima nell’organizzazione dei primi soccorsi alla Bondi. Sulla nazionalità dei tre qualche indicazione è giunta ier l’altro dalla Polizia di Aosta che, nonostante le difficoltà incontrate nello svolgimento delle indagini, avrebbe individuato in due appartenenti ad una delle quattro comitive presenti quel giorno nel paesino ai piedi del Cervino i probabili responsabili della tragedia. Sarebbero, quasi con certezza, cittadini russi, probabilmente anche facoltosi. Purtroppo però le probabilità di chiamarli di fronte ad un giudice italiano affinché rispondano di quanto combinato sono assai prossime allo zero in quanto hanno lasciato la Val d’Aosta da giorni ed, insalutati ospiti, hanno fatto ritorno in Russia, in uno stato extra- comunitario cioè, da dove scarsissime sono le possibilità di estradarli soprattutto se coltivano, come è molto probabile che sia, amicizie influenti. Nel caso poi in cui l’anestesista imperiese dovesse richiedere un risarcimento danni, quasi nulle le possibilità di adire la giustizia civile. A Genova intanto i “ suoi” colleghi ed i piccoli del Gaslini attendono con impazienza il ritorno del medico imperiese, una donna molto apprezzata sotto il profilo non solo professionale ma anche umano, una donna che, in nome dei suoi sani principi morali, tre anni fa non aveva esitato a lasciare l’Italia per prestare la propria opera a favore dei bambini malati di cuore del Marocco nell’ambito del programma internazionale “ The Heart of Children”.    

Sergio Bagnoli