Doppio bonus ai lavoratori frontalieri, l’intervento critico di un lettore

14 febbraio 2010 | 10:36
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Doppio bonus ai lavoratori frontalieri, l’intervento critico di un lettore

Secondo me non far pagare le tasse è un demerito, e dovrebbero per contropartita differenziare e far avere più servizi ai cittadini che lavorano in Italia, ed a chi paga le tasse

Sono un pensionato ho lavorato nell’edilizia per circa 40 anni, abito a Camporosso e la mia sede di lavoro è sempre variata in base a dove il mio datore se lo procurava, ho lavorato ad Imperia, a San Remo, Arma di Taggia, per un paio d’anni anche ad Albenga, Bordighera, Camporosso, Perinaldo, e per diversi periodi a Montecarlo.

Ho sempre invidiato i frontalieri che sino agli anni novanta guadagnavano il doppio con il cambio, in Italia risultavano nulla tenenti, in quei anni non hanno mai pagato una lira di tasse e mi passavano sempre davanti in qualsiasi graduatoria, per i buoni mensa, per i buoni libri, per le casa popolari, sui contributi che il Comune dava alle famiglie, hanno sempre preso gli assegni familiari con una quota massima, i Tichet non li pagavano, erano esenti da tutto, in quanto in Italia risultavano senza reddito.

Eppure usufruivano e tutt’ora utilizzano tutte le strutture che lo Stato ha costruito, e elargisce sotto forma di servizi, con le tasse di chi le ha pagate, e le paga, le strade, le ferrovie, l’energia elettrica, le scuole, la sicurezza, Carabinieri, Polizia, Finanza, Guardie Forestali, Vigili del fuoco, la sanità con gli Ospedali, i medici di famiglia, le vaccinazioni, la case di riposo, inoltre pare che possano scegliere dove farsi curare in quanto in Francia o a Monaco versano un contributo per l’assistenza, l’infortunio e la previdenza, e sappiamo tutti della differenza tecnologica e assistenziale esistente tra noi e Nizza o Montecarlo. 

Da dieci anni con una norma li hanno paragonati come gli altri cittadini che lavorano in Italia, quindi con dei redditi da lavoro su cui pagare, usufruendo anche loro della detrazione di 8 mila euro sul reddito, sulle tasse, qualcuno si è inventato con la storia che lavorano all’estero un ulteriore bonus fiscale di 8 mila euro, quindi hanno una esenzione sino a 16 mila euro, dopo quella cifra cominciano a pagarle, con le percentuali stabilite.

Faccio un esempio (per un reddito di un lavoro in Italia di 20.000 euro annui, meno gli 8 mila pagherà il 23% sui 12 rimanenti versando 2.760 euro di Irpef e tutte le altre addizionali e gabelle rapportate a quel reddito). Per u n frontaliere 20.000 meno 8 e ulteriori 8, uguale 16 ne rimangono 4.000 dove verrà applicato il 23% di irpef, il versamento sarà di  920 euro. Perché?????? 
Non capisco perché stiamo assistendo a dichiarazioni di diversi politici che fanno a gara per chi è più contento, ed a prendersene il merito, forse per prendersi i voti, e degli altri lavoratori che come me hanno lavorato e pagato le tasse pur lavorando quasi sempre distante dalla propria abitazione oltre trenta km, vorrei chiedere a questi politici quali bonus hanno in mente per me, per noi?.

Secondo me non far pagare le tasse è un demerito, e dovrebbero per contropartita differenziare e far avere più servizi ai cittadini che lavorano in Italia, ed a chi paga le tasse. Intanto io questi opportunisti non li voterò, a qualsiasi schieramento politico appartengono, e dovrebbero ben riflettere tutti gli altri cittadini che si sono trovati e si trovano nelle mie stesse condizioni.