Circolo Arci Guernica: quarta Rassegna di Teatro Civile “I Cantori di Storie”

22 febbraio 2010 | 09:10
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Circolo Arci Guernica: quarta Rassegna di Teatro Civile “I Cantori di Storie”

Questa quarta rassegna di teatro civile si rivela uno strumento di sensibilizzazione e di approfondimento per le associazioni di volontariato e i cittadini, sulle tematiche emarginazione

Si Svolgerà al Circolo Arci Guernica di Imperia la quarta Rassegna di Teatro Civile "I Cantori di Storie".     
Nell’ottica della promozione di una cultura della solidarietà, questa quarta rassegna di teatro civile si rivela uno strumento di sensibilizzazione e di approfondimento per le associazioni di volontariato e i cittadini, sulle tematiche emarginazione. In particolare parlando di immigrazione, di lotta contro ogni forma di ingiustizia e di oppressione, di pari opportunità, di donna e maternità. Da questi incontri emergeranno interrogativi, ma soprattutto risposte utili per costruire una cultura della solidarietà e della comprensione del prossimo. L’obbiettivo è quello di sensibilizzazione la cittadinanza a una cultura della solidarietà e della "cittadinanza attiva".

Il 6 Marzo 2010 avrà inizio la quarta rassegna, un  Progetto formativo promosso dal  CE.S.P.IM Centro Servizi al Volontariato della Provincia di Imperia, in collaborazione con l’Associazione di Volontariato Guernica Solidale e il Circolo Arci Guernica.
Tutte le rappresentazioni saranno precedute, per chi e’ interessato, da una cena sociale alle ore 20.00

Informazioni e prenotazioni 3311143004 Ingresso ariservato ai Soci Arci

6 MARZO 2010

ONE NEW MAN SHOW Atto unico per solo uomo nuovo Con: Matteo Manetti Testi, musiche e regia di Davide Tolu

Trama: Pietro, ecco il nome che l’uomo di questa storia si è scelto "credendo solo alle bugie più grosse che sapevo inventarmi". Ma la realtà è diversa. Pietro non si chiama così, non è ciò che gli altri vedono. Nella piccola comunità dove è nato, gli adulti lo rimproverano, i compagni lo prendono in giro e lui non può scappare: é in trappola, prigioniero di un sesso che non gli appartiene. Deve lottare con le unghie e coi denti per imporsi e nonostante tutto ci riesce, diventa Pietro: uomo bello e seducente in un tempo e in un luogo in cui nessun cambiamento radicale è possibile e tutti sono prigionieri di un destino deciso alla nascita. Di fronte ad un tribunale immaginario, Pietro rievoca e fa rivivere i protagonisti del suo passato per spiegare la propria vita, a se stesso innanzitutto. Alla fine, troverà un solo modo per fuggire definitivamente dalla sua prigione.

13 MARZO 2010

STASERA OVULO Di Carlotta Clerici  con Antonella Questa Vincitore del Premio Calandra Teatro 2009 come miglior spettacolo e interprete

Trama: Chiara è una donna moderna, libera, indipendente. A trentacinque anni è innamorata dell’uomo con cui vive, e insieme decidono di avere un bambino. Non ci riescono. Chiara ci trascina nel suo percorso di aspirante madre. Dai primi tentativi ai primi fallimenti, dagli esami medici di base ai trattamenti pesanti, dai consigli delle persone intorno a lei alle stigmatizzazioni, dalla delusione alla speranza, alla presa di coscienza.
"Stasera ovulo" è nato dalla mia esperienza di donna sterile. Con la distanza necessaria a farne un testo teatrale, e attraverso un personaggio di pura fantasia, il monologo ne ripercorre le tappe. Il desiderio di maternità costantemente frustrato, l’accanimento terapeutico e – soprattutto – lo sguardo degli altri, delle persone "normali". La condanna più o meno esplicita, il giudizio più o meno velato di tanta gente, di troppa gente. La donna sterile è ancora oggi, nel XXI secolo, in occidente, messa al bando dalla società.
Questa constatazione ha lanciato una riflessione sul ruolo della donna e della maternità in una società piena di contraddizioni – tra liberazione sessuale, emancipazione, ricerca dei valori tradizionali, progresso scientifico, ritorno alla natura – e sul ruolo estremamente ambiguo della procreazione assistita dal punto di vista medico. Ultimo progresso delle donne oppure un tornare indietro, obbligo di partorire a qualunque costo? Controllo del corpo femminile, oppure sacrificio della donna al suo compito primordiale?
Ho voluto giocare sullo scarto tra la mia coscienza attuale e l’acciecamentoirrazionale che accompagna sempre l’esperienza dell’infertilità. Ho quindi scelto di ripercorrere l’itinerario in presa diretta, attraverso lo sguardo di una donna che non ha ancora riflettuto a tutto questo, mentre decide di fare un bambino.