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Apposta la targa in ricordo degli ebrei sanremesi vittime della repressione nazi-fascista

25 febbraio 2010 | 13:48
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Apposta la targa in ricordo degli ebrei sanremesi vittime della repressione nazi-fascista
Apposta la targa in ricordo degli ebrei sanremesi vittime della repressione nazi-fascista
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Apposta la targa in ricordo degli ebrei sanremesi vittime della repressione nazi-fascista
Apposta la targa in ricordo degli ebrei sanremesi vittime della repressione nazi-fascista
Apposta la targa in ricordo degli ebrei sanremesi vittime della repressione nazi-fascista

Il rabbino Momigliano:”Ogni diversità è sinonimo di ricchezza per l’umanità tutta”

“La conoscenza porta alla tolleranza e al rispetto delle diversità” Con queste parole il vice sindaco ed assessore alla pubblica istruzione, Claudia Lolli, ha introdotto l’ apposizione della targa dedicata agli Ebrei sanremesi vittime delle deportazioni nazi-fasciste durante la seconda guerra mondiale.
Al cospetto di delegazioni dell’AMPI, di reduci, alpini e di semplici cittadini si è svolta oggi alle ore 11, presso il Cimitero di Valle Armea, la sentita cerimonia che ha visto, inoltre, in veste di officianti, personaggi della comunità ebraica sanremese come Chiara Melli e Paolo Veziano ed il rabbino capo di Genova Giuseppe Momigliano. Quest’ultimo, il quale ha avuto il compito di scoprire la targa, coperta con un drappo recante i colori della città di Sanremo, ha voluto sottolineare che: “Ogni diversità: etnica, culturale o religiosa che sia, per quanto piccola, va rispettata perchè fonte di ricchezza e conoscienza per tutta l’umanità”.
Oltre al rabbino capo di genova sono intervenuti ache i sopracitati Chiara Melli e Paolo Veziano. La prima ha portato il proprio contributo recitando i versi di una poesia, “il monumento”, dedicata dall’autore ebreo polacco, Vladislav Slenghel, alla madre deportata durante i terribili giorni del ghetto di Varsavia sotto l’occupazione nazista. Paolo Veziano, autore di vari libri sulla storia della comunità ebraica del ponente ligure, visibilmente commosso, dopo aver ringraziato tutti quelli che, come il compianto Pierfranco Gavagnin, lo hanno aiutato nell’opera di salvaguardia della memoria ha detto:” Il mio ricordo va a quei 27 ebrei sanremesi passati dall’essere cittadini a perseguitati per stupidi ed odiosi motivi razziali. In una triste notte, quella tra il 26 e il 27 Novembre del ’43, dei poveri anziani sono stati portati via dalle proprie case verso la moret certa. Tutto questo non deve essere dimenticato e deve entrare a far parte del bagaglio culturale di ogni cittadino”
L’iniziativa di oggi si inserisce in un programma più ampio, della durata di quattro giorni, fortemente voluto dal Comune di Sanremo e portato avanti grazie agli sforzi dell’assessorato alla Cultura e di quello alla Pubblica Istruzione