Convegno ad Albenga “Immigrazione nel lavoro agro-alimentare: difficoltà o opportunità”

24 gennaio 2010 | 10:20
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Convegno ad Albenga “Immigrazione nel lavoro agro-alimentare: difficoltà o opportunità”

Si è trattato di una iniziativa positiva, riuscita e che ha centrato l’obiettivo: far sentire l’immigrato parte integrante della società italiana, della comunità in cui vie e lavora

Si è svolto ieri, presso il centro San Carlo di Albenga, il convegno “Immigrazione nel lavoro agro-alimentare: difficoltà o opportunità”, organizzato dalla FAI CISL Liguria.
In una sala gremita e con persone in piedi, alla presenza di oltre 120 lavoratori, di rappresentanti della Questura, Prefettura, Direzione Provinciale del lavoro e del Nucleo dei Carabinieri distaccato presso l’ufficio del lavoro, dei rappresentanti di regione, provincia e comune, dei presidenti provinciali, regionale e nazionale dell’ANOLF (Associazione della CISL che segue i problemi degli immigrati), della CARITAS Diocesana e della Migrantes,  della CISL regionale, delle Organizzazioni Professionali Confagricoltura e Federazione provinciale Coltivatori Diretti, dell’INEA, il segretario regionale della FAI Cisl ha letto una breve introduzione.
Iniziando da una breve sintesi sull’evoluzione del contesto legislativo (basato su una ricerca della dottoressa Monica Parodi), è passato all’analisi dei dati  che evidenziano il trend delle giornate lavoro, e del numero dei lavoratori, dal 2000 al 2008 nel territorio ingauno: trend che dimostra il costante incremento dei numeri ma, nello stesso periodo, una diminuzione dei lavoratori italiani impegnati in agricoltura a fronte di un maggior aumento di lavoratori non italiani. Dati che, provenienti da fonte INPS sono stati elaborati dalla FAI CISL Liguria.
In conclusione, la relazione ha avanzato alcune proposte per migliorare l’attuale situazione:
Uno studio sulla situazione abitativa nel territorio ingauno volto ad individuare case sfitte, strutture produttive abbandonate che possano essere riutilizzabili ai fini abitativi;
Facilitazioni per il ricongiungimento familiare;
Organizzare, attraverso enti di formazione accreditati, corsi di lingua.
Organizzare, in collaborazione con l’INAIL di Savona, corsi per la prevenzionedegli infortuni e delle malattie professionali (modalità di lavoro con mezzi meccanici, utilizzo fitofarmaci, ecc.);
Pubblicare e distribuire un “Vademecum” contenente tutte le indicazioni sui servizi che esistono sul territorio albenganese, sia di carattere sociale che scolastico, sanitario, ecc. scritto in più lingue onde facilitarne la comprensione;
Creare un Comitato congiunto FAI, Caritas e altre associazioni di buona volontà per fornire informazioni sui contratti e sulla sicurezza. Tale iniziativa dovrebbe essere sponsorizzata proprio da istituzioni di buona volontà. Condividiamo e Facciamo Nostra la proposta del Segretario Generale della CISL, Raffaele Bonanni, che ha chiesto al governo una commissione d’inchiesta nazionale contro il lavoro nero e permessi di soggiorno umanitari per chi finisce nella rete dello sfruttamento.
Nel dibattito che ne è seguito, Massimiliano Costa, vice presidente della Regione Liguria, ed Antonello Tabbò, sindaco di Albenga hanno sottolineato la positività del convegno e delle proposte: entrambi hanno garantito la disponibilità dell’Istituzione da loro rappresentata, a sostenere la FAI nelle iniziative utili per i lavoratori, al fine di migliorare il clima di convivenza sul territorio. Il
rappresentante dell’ANOLF territoriale a sua volta ha illustrato alcune idee su cui stanno lavorando. Sono intervenuti alcuni immigrati che vivono e lavorano in Albenga, testimoniando i problemi che vivono, ma anche il ruolo positivo che la FAI, con il suo sportello in via Roma 76, svolge a favore degli immigrati. È intervenuto anche il rappresentante della comunità Islamica, Islaim, che ha apprezzato l’iniziativa ed il metodo FAI di coinvolgere gli immigrati nella vita stessa del sindacato. Interessante l’intervento della rappresentante della Provincia, signora Guernieri Rosi,  che ha sottolineato che di parole se ne sono fatte troppe, occorrono fatti e che la provincia su questi è disponibile a lavorare. Il segretario regionale della FAI ha risposto che i fatti iniziano dalla presenza di uomini e donne al convegno, e che la FAI, è disponibile a collaborare con tutte le Istituzioni ed associazioni di buona  volontà, senza distinzione di colore politico.
Rando Devole, segretario nazionale FAI CISL e lui stesso immigrato, dall’Albania, ha sottolineato il lavoro che FAI ed immigrati svolgono insieme in tutti i territori d’Italia, e che, come poi ripreso nelle conclusioni del Presidente nazionale dell’ANOLF, Oberdan Ciucci, il convegno di oggi faccia parte di un modo di lavorare CISL: con gli immigrati, e non solo per gli immigrati: persone, non numeri.
Si è trattato di una iniziativa positiva, riuscita e che ha centrato l’obiettivo: far sentire l’immigrato parte integrante della società italiana, della comunità in cui vie e lavora. Grazie al lavoro quotidiano di Zabida Boulhadeim (operatrice dello sportello FAI di Albenga), e di altre persone di buona volontà come GianCarlo Cova e di Jalil Khalid, ora il lavoro proseguirà direttamente presso lo sportello o dove si renda necessario per la tutela ed il sostegno dei lavoratori.