Stabilimenti balneari, rischio concessioni all’asta: da Sanremo un appello al governo





Sono circa 35mila in Italia, 1.700 in Liguria e un migliaio in provincia di Imperia, gli esercenti che hanno la loro attivita’ su suolo demaniale che dal primo gennaio del 2010, rischiano di perdere le concessioni per via una normativa comunitaria.
Sono circa 35mila in Italia, 1.700 in Liguria e un migliaio in provincia di Imperia, gli esercenti che hanno la loro attivita’ su suolo demaniale che dal primo gennaio del 2010, rischiano di perdere le concessioni, per l’entrata in vigore della normativa europea che prevede di mettere all’asta le stesse. A lanciare il grido d’allarme, stamani, a margine del Forum sul Turismo, in corso di svolgimento, e’ stata una delegazione di esercenti della provincia di Imperia.
‘Le nostre concessioni sono a rischio – hanno affermato: Bruno Manitta, presidente dell’Associazione Bagni Marini di Diano Marina e Domenico Mazzitelli, referente provinciale degli esercenti balneari – e non capiamo perche’ dopo quarant’anni, ci troviamo in questa situazione. Abbiamo sempre lavorato per il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti, investendo dei gran soldi che ancora oggi stiamo finendo di pagare, ma non sappiamo domani cosa potra’ succedere. Non ci viene piu’ garantita la continuita’ delle concessioni, che vengono messe all’asta’.
Tutto ha avuto inizio, oltre un anno fa, quando l’Unione Europea ha chiesto all’Italia di mettersi in regola con le concessioni: ‘I nostri politici – ancora i due rappresentanti – per un anno hanno taciuto, quand’era piu’ logico che il problema si affrontasse con i rappresentanti della categoria. Siamo noi italiani che abbiamo investito per primi nel turismo balneare e a parte la Francia e la Spagna, che sono arrivati subito dopo, il problema non e’ capito dalla gran parte delle nazioni che non si affacciano sul mare o che comunque non hanno un turismo balneare. Siamo qui per mandare un messaggio al governo e alle categorie’.