Riforma viticola: le perplessità della Coldiretti
Se tutte le risorse messe a disposizione per il settore venissero assegnate in base ai vigneti per ogni ettaro di vigneto spetterebbero ai conduttori circa 500,00 €
Coldiretti Imperia ha incontrato le aziende viticole per fare il punto della situazione sulla riforma del settore vitivinicolo in applicazione della nuova OCM che ormai sta andando a regime con l’applicazione dei regolamenti attuativi. Gli incontri si sono tenuti nel cuore delle zone viticole della provincia di Imperia e più precisamente nei comuni di Pornassio, Dolceacqua e Imperia per dare a tutti viticoltori della provincia la possibilità di essere presenti ed esprimere la propria opinione sui contenuti della riforma . Negli incontri sono state dibattute tutte le principali tematiche riguardanti i punti principali che la riforma apporta al settore vitivinicolo.
Innanzitutto è stato evidenziato che questa riforma è figlia di uno strabico e perdente negoziato politico in sede europea. Le posizioni tenute si sono dall’inizio rivelate distanti tanto da creare il serio rischio che vengano smantellati i sistemi e i privilegi che sottraggono alle imprese agricole attenzioni e risorse a loro destinate.
Se tutte le risorse messe a disposizione per il settore venissero assegnate in base ai vigneti per ogni ettaro di vigneto spetterebbero ai conduttori circa 500,00€ . Fino ad oggi sono stati spesi per quasi i due terzi per la distillazione e per i mosti concentrati.
Ma non solo: altro aspetto di rilievo per cui Coldiretti è estremamente critica riguarda la previsione della commissione europea di usare in etichetta la menzione vino comunitario, dicitura che nasconde l’origine del prodotto, pertanto il compito che ci prendiamo come Coldiretti sarà quello di vigilare affinché le doc e le doc e le igt esistenti non siano toccate dalla riforma .
Altri aspetti , verso cui Coldiretti ha avuto delle posizioni estremamente critiche e su cui si sta lavorando sui tavoli regionali, nazionali e comunitari sono zuccheraggio, vitigno e annata per i vini da tavola e la liberalizzazione senza regole dei diritti di impianto.
Durante gli incontri è emersa la forte preoccupazione sugli aspetti burocratici e gli aumenti di costi che le aziende dovranno sostenere. In particolare il tema dei controlli rimane un aspetto centrale ed alcuni aspetti dovranno necessariamente essere riesaminati nell’interesse del settore. Con ciò non si vuole mettere in discussione l’esigenza di avere controlli seri, efficaci ed efficienti a tutela e garanzia dei produttori onesti dei consumatori e delle DOC.
L’implementazione della verifica annuale secondo quanto richiesto dalla UE non può assolutamente prescindere da una valutazione più estesa sul complesso degli adempimenti burocratici a cui sono sottoposti i produttori . L’esigenza di una effettiva semplificazione è una priorità irrinunciabile
La maggior parte delle attività necessarie ad assolvere alle disposizioni comunitarie sono attualmente già garantite in Italia dagli innumerevoli adempimenti previsti per i produttori , dall’iscrizione del vigneto alla certificazione dei vini partita per partita, con vari soggetti abilitati a verificare il rispetto delle norme ( Camere di Commercio, Regione,Agea, Asl, Nas, Repressione frodi ).
Riteniamo che il continuo aumento di carta da produrre di pareri di conformità e di autorizzazioni non intimoriscano i disonesti , mentre fanno perdere giornate intere agli operatori con il rischio di farli allontanare dalle denominazioni.
Pertanto come Coldiretti intendiamo presentare nelle sedi opportune una serie di proposte finalizzate ad una semplificazione burocratica ed una riduzione dei costi a carico delle aziende
Ci attenderà un periodo intenso e difficile ma saremmo pronti a fare la nostra parte fino in fondo , convinti e decisi a difendere le nostre aziende e il nostro territorio.