Privatizzazione dell’acqua: consegnata al Comune di Sanremo petizione per la modifica dello Statuto

9 dicembre 2009 | 10:06
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Privatizzazione dell’acqua: consegnata al Comune di Sanremo petizione per la modifica dello Statuto

In provincia di Imperia diversi comuni hanno già variato il proprio Statuto nei termini sopra esposti ed in altre zone d’Italia si percorre la medesima strada

Il 3 dicembre scorso l’associazione Sanremo Sostenibile ha incontrato la conferenza dei capigruppo del Consiglio Comunale di Sanremo per illustrare le proprie proposte finalizzate a scongiurare la privatizzazione della gestione del servizio idrico nella provincia di Imperia e quindi anche nella città dei fiori.
Il giorno dopo è stata consegnata ufficialmente in Comune, la petizione firmata da oltre 1100 cittadini nella quale si richiede la modifica dello Statuto Comunale con l’inserimento nello stesso del seguente testo:
“Il Comune di Sanremo dichiara di
· riconoscere il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;
· confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
· riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini.
L’associazione Sanremo Sostenibile e il Coordinamento Imperiese per l’acqua pubblica sottolineano con determinazione che la privatizzazione della gestione del servizio idrico, non possa che portare all’inevitabile conseguenza di un aumento delle tariffe per gli utenti, una peggiore qualità del servizio e un serio rischio occupazionale per i lavoratori del settore.
Il testo di legge recentemente approvato dal Senato (art. 15 del D.L. 135/09) sancisce di fatto la privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali caratterizzati da rilevanza economica, prevedendo l’obbligo di affidarne la gestione a favore di imprenditori o di società a capitale 100% privato o, in alternativa, a società a partecipazione mista pubblica e privata, ma con capitale privato non inferiore al 40%.
Tale provvedimento sottrarrà ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua
potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle
grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati.
Per questi motivi Sanremo Sostenibile ribadisce che l’unico percorso chiaro, deciso ed inequivocabile da seguire per contrastare la privatizzazione e portare alla ripubblicizzazione del servizio idrico sia quello individuato dal Forum Nazionale dei movimenti per l’acqua che passa attraverso:
· la dichiarazione da parte degli enti locali della non rilevanza economica del servizio idrico;
· l’ affidamento diretto del servizio idrico integrato ad un Ente di diritto pubblico, quindi strumentale dell’Ente Locale (Consorzio tra Comuni, Azienda speciale, Azienda speciale consortile) per dar vita ad una reale gestione pubblica.
In provincia di Imperia diversi comuni hanno già variato il proprio Statuto nei termini sopra esposti ed in altre zone d’Italia si percorre la medesima strada: la Regione Puglia e la Regione Valle d’Aosta hanno deliberato recentemente in questo senso.

Per Sanremo Sostenibile
Francesca Antonelli