La sintesi della conferenza di Monsignor Giorgio Curlo su Don Francesco Lombardi






Nato nel 1851, per 47 anni fu parroco di Bussana, dal 1875 al 1922. Don Lombardi condivise con il suo popolo il dramma del terribile terremoto del 1887. Ebbe una parte importante nella ricostruzione del paese dopo il sisma
Questa mattina a Bussana nel salone parrocchiale si è tenuta la prima tappa del pellegrinaggio sacerdotale in ascolto delle testimonianze della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo. L’obiettivo è quello di valorizzare e conoscere più profondamente i testimoni della nostra terra. Prima della conferenza nel salone parrocchiale, nel Santuario del Sacro Cuore di Gesù si è tenuta l’adorazione, seguita dalla recita di Terza e dalla Benedizione Eucaristica. Grazie all’interessamento di fratel Luigi F.S.F. si è avuta la gioia di avere, eccezionalmente, l’Ostensorio del Santo Curato d’Ars. Successivamente Monsignor Giorgio Curlo, parroco di Bussana, ha tenuto una conferenza sul tema "Il sacerdote nella parola e nell’esempio di don Francesco Lombardi". Al termine della conferenza ai sacerdoti che hanno partecipato sono stati donati i volumi "Il parroco del terremoto" (edito nel 1953) di don Vincenzo Novella, "Don Lombardi, la sua vita e il suo messaggio – Storia e guida del Santuario di Bussana" di don Franco Percivale e "365 giorni con il Santo Curato d’Ars – Pensieri scelti e preghiere" scritto dal sacerdote Marcello Stanzione. La mattinata si è conclusa con il pranzo in un ristorante nei pressi nei pressi del Santuario del Sacro Cuore di Gesù. La prossima tappa del pellegrinaggio si svolgerà il 14 gennaio 2010 a Camporosso.
Ecco in sintesi l’intervento di Monsignor Giorgio Curlo
Don Francesco Lombardi, nato nel 1851, per 47 anni fu parroco di Bussana, dal 1875 al 1922. "Chi non fa quanto può, non fa quanto deve. Il buon pastore da la vita per le sue pecore. Essere preti santi vuol dire essere amici di Dio. Farci santi è un nostro dovere e anche un nostro interesse. Noi sacerdoti non dobbiamo stare con le mani in mano. Predicazione e catechesi ai fanciulli vanno fatte senza pigrizia e senza scuse" sono alcune delle frasi che amava ripetere ai suoi fedeli e che rendono bene la sua alta statura morale.
Nel 1848 l’allora parroco di Bussana fu accusato di interessarsi troppo alle decime e fu mandato via. Nel 1853 fu così nominato un parroco di famiglia come amministratore. Il sindaco dell’ epoca (Bussana allora era un Comune autonomo) sollecitò il parroco a fare ritorno a Bussana, ma questi rifiutò e l’11 maggio 1874 fu dichiarato decaduto. Per tre volte si cercò un nuovo parroco, ma senza un esito concreto. Il 9 novembre 1875 fu così mandato a Bussana don Lombardi, ordinato sacerdote da poco tempo. La presa di possesso della parrocchia avvenne il 16 settembre 1877, quasi due anni dopo. Don Lombardi condivise con il suo popolo il dramma del terribile terremoto del 1887. Ebbe una parte importante nella ricostruzione del paese dopo il sisma. Don Lombardi si adoperò per far sì che la sua popolazione potesse tornare ad avere una casa. Nella nuova Bussana era prevista la costruzione di una piccola chiesa, proporzionata al numero di abitanti. Lui volle però la costruzione di un Santuario che testimoniasse ai visitatori la Grazia che era stata fatta ai bussanesi, scampati alla morte in occasione del terremoto. Una volta costruito, il Santuario era troppo alto rispetto al livello del nuovo paese e la rampa d’ingresso era tutt’altro che agevole. Bussan in seguito divenne frazione di Sanremo e il podestà Pietro Agosti diede il consenso per realizzare la scalinata d’ingresso. Grazie a lui fu allestito l’orfanotrofio dopo la prima guerra mondiale. A Bussana Il nuovo asilo fu invece realizzato nel 1899. In futuro a Bussana potrebbe essere realizzata una scuola d’infanzia, dando così continuità al progetto di don Lombardi risalente al secolo scorso.
Fu anche il primo direttore diocesano dell’Unione Apostolica. Durante la sua esperienza come sacerdote a Bussana ebbe modo di citare molti episodi relativi al Santo curato d’Ars di cui era profondamente devoto. Fece anche un pellegrinaggio ad Ars nel 1905 poco dopo la beatificazione del Santo. Don Lombardi voleva che il suo paese fosse una vera Betania, una comunità viva nella fede e nell’amore. Uno dei suoi più grandi crucci era il fatto che all’epoca non tutti i sacerdoti erano tenuti a dare una mano agli altri sacerdoti e di questo ne aveva parlato a lungo con il Vescovo.
La causa di beatificazione di don Lombardi iniziò nel 1953 con il Vescovo Agostino Rousset e terminò nel 1971 con il Vescovo Angelo Raimondo Verardo. Il numero di cause negli ultimi anni è aumentato considerevolmente e i tempi sono stati così per forza di cose rallentati. Negli ultimi anni sono state messe a punto alcune integrazioni richieste. Ora sono previste ulteriori verifiche da parte di storici e teologi e la speranza di tutti noi è che a don Lombardi venga attribuito il titolo di Venerabile.