La risposta a Sergio Falchi del Segretario Uil Trasporti Luigi La Marca

12 dicembre 2009 | 12:09
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La risposta a Sergio Falchi del Segretario Uil Trasporti Luigi La Marca

“Bisogna rammentare al Sig. Falchi che proprio il sindacato a cui lui stesso è iscritto proclama scioperi nazionali in altri settori (vedi sciopero nazionale del Pubblico impiego di ieri 11 dicembre) senza coinvolgere CISL e UIL”

Ho letto l’articolo pubblicato venerdì 11 dicembre sul vostro giornale in cui il Sig. Sergio Falchi si rammarica che la Uil Trasporti di Imperia non ha coinvolto tutte le OO.SS. nella manifestazione che lo stesso Falchi ha giudicato positiva per i lavoratori.
In particolare lo stesso lamenta che non tutti i lavoratori sono stati messi al corrente dell’iniziativa della Uil Trasporti, ignorando volutamente che il comunicato del 7 dicembre è stato affisso in tutte le bacheche sindacali delle aziende interessate.
Se il Sig. Falchi si rammarica che la Uil Trasporti svolge iniziative autonome senza il coinvolgimento delle restanti confederazioni sindacali allora bisogna rammentare al Sig. Falchi che proprio il sindacato a cui lui stesso è iscritto proclama scioperi nazionali in altri settori (vedi sciopero nazionale del Pubblico impiego di ieri 11 dicembre) senza coinvolgere CISL e UIL.
Aggiungo, inoltre, che la Uil Trasporti ha sempre tenuto nella massima considerazione esclusivamente l’interesse dei lavoratori, non solo di quelli iscritti alla Uil Trasporti, considerando il rapporto con le altre confederazione sempre utile ma mai indispensabile.
In proposito voglio chiedere alle altre organizzazioni dove erano quando i 22 lavoratori della ditta Ponticelli hanno rischiato di perdere il proprio posto di lavoro? Se unità sindacale ci deve essere, ed io ritengo giusto che ci sia, allora è necessario mettere da parte gli interessi delle sigle sindacali e trovare l’accordo esclusivamente nell’interesse di tutti i lavoratori.
Sul nostro sito internet (www.uiltrasportimperia.it) il Sig. Falchi potrà trovare i comunicati stampa diffusi alla cittadinanza.

Luigi La Marca