Il Consiglio Comunale sanremese approva lo statuto dell’Aato
La discussione sulla cosiddetta privatizzazione dell’acqua è assai accesa. Alla fine l’emendamento dell’opposizione viene accolto, dopo una lunga discusssione di oltre due ore. Lo statuto è approvato così come emendato.
La discussione sulla cosiddetta privatizzazione dell’acqua è assai accesa. Alla fine l’emendamento dell’opposizione viene accolto, dopo una lunga discusssione di oltre due ore. A sintetizzare i dubbi dell’opposizione, la dichiarazione di Francesco Prevosto:
“Come si può coordinare l’ordine del giorno che abbiamo votato anche la scorsa settimana qui in consiglio (ovvero che l’acqua è un diritto umano fondamentale, universale indivisibile e inalienabile) con quanto in effetti dispone la legge Ronchi? Non basta dire che l’acqua è un bene da garantire a tutti e che il servizio deve avere finalità sociali; questa rischia di essere l’enunciazione di un principio generale senza conseguenze pratiche, se poi l’acqua è pubblica a livello di distribuzione, ma ma solo sino al momento in cui ti arriva in casa; a quel punto diventa merce e quindi oggetto di lucro di privati; bisogna invece dire che la distribuzione dell’acqua non può avere rilevanza economica, uscendo da ogni fraintendimento e sfuggendo alle prescrizione di questa legge”.
Tra i dubbi e le preoccupazioni: il serio problema della difesa dell’Amaie, azienda gestita interamente dal Comune di Sanremo, che andrà incontro a grosse difficoltà con prevedibile perdita di posti di lavoro; il rischio per l’utenza di forti rincari delle bollette (come avvenuto in altri luoghi dove si è passati alla gestione privata della distribuzione dell’acqua); il fatto che un privato gestirà la distribuzione dell’acqua e ci guadagnerà, mentre il Comune (quindi la collettività) non avrà nessun introito. E infine: perché in Europa solo l’Italia ha la necessità di privatizzare la distribuzione dell’acqua a tutti i costi? Deve prevalere il concetto di distribuzione pubblica”.
Lo statuto dell’Aato è approvato così come emendato
Questo l’emendamento di Gorlero, Infante, Prevosto, Faraldi, Nocita e Cassini, che propongono di aggiungere di dare mandato al rappresentante del Comune di Sanremo nel consorzio stesso di sostenere la gestione pubblica del servizio idrico nell’ambito provinciale, escluse le zone oggetto delle concessioni non cessate, anche mediante l’esercizio del servizio in forma priva di rilevanza economica; di riservarsi l’adozione – prima della definizione del piano d’ambito Aato – dei provvedimenti per la salvaguardia della gestione del servizio idrico di Sanremo da parte di Amaie Spa eventualmente necessari.