Carceri sovraffollate, spazi ridotti e imminenti Festività natalizie: le preoccupazioni del Sappe

13 dicembre 2009 | 10:57
Share0
Carceri sovraffollate, spazi ridotti e imminenti Festività natalizie: le preoccupazioni del Sappe

Non è onesto partecipare in massa a passerelle mediatiche a ferragosto in visita nelle carceri ed arrivare a Natale e scaricare sulla Polizia Penitenziaria le colpe di fatti che traggono origine da una mancanza di capacità, politiche ed amministrative

Troppi detenuti costretti a vivere in spazi ridottissimi, dove crescono le tensioni anche in relazione all’approssimarsi delle Feste natalizie. Vi sono insomma tutte le condizioni per sostenere che nella carceri italiane non vi è proprio nulla da festeggiare. Alla data del 10 dicembre 2009 vi erano 34 dei 204 istituti penitenziari italiani che ospitano più del doppio delle persone previste, pari al 16% del totale. 171 sono invece le carceri “fuori legge” che superano la capienza regolamentare cioè l’83% del totale. Il totale delle persone detenute è di 65.774, oltre 22.500 in più, tra uomini e donne (pari al 152%), di quelle previste dai posti disponibili. Tutto ciò viene ormai comunemente riassunto con la parola “sovraffollamento” ed è un termine  talmente inflazionato che questi
numeri non fanno più notizia. Per noi del Sappe invece, il Sindacato più rappresentativo della Polizia Penitenziaria, si tratta di condizioni di lavoro e di vita impossibili da sostenere ed oltre al danno di cercare di lavorare in condizioni simili si aggiunge l’altro danno di essere considerati la causa del problema visto che ormai l’attenzione si è spostata su presunti, ripetiamo, “presunti” abusi da parte di singoli poliziotti.
E’ quanto dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, la prima e più rappresentativa organizzazione dei Baschi Azzurri, commentando i recenti fatti di cronaca ed i dati penitenziari nazionali aggiornati alla data del 10 dicembre scorso.
Gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria sono i primi e finora gli unici rappresentanti dello Stato che stanno subendo le conseguenze di comportamenti isterici di politici dell’opposizione come della maggioranza che lanciano slogan al proprio elettorato di riferimento proponendo un giorno maggiore sicurezza e un altro giorno maggiori diritti per le persone detenute. Tutto ciò è semplicemente disonesto nei confronti del proprio mandato istituzionale e nei confronti della Polizia Penitenziaria che 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno deve rimediare alle incapacità della politica di fronteggiare questa situazione. Alcuni politici dell’opposizione si ergono a paladini della giustizia e difensori dei diritti dei detenuti mentre non fanno altro che cavalcare l’onda della protesta nei nostri confronti che loro stessi hanno generato senza mettere in piedi una proposta seria e precisa su come uscire fuori da questa emergenza. Non è onesto partecipare in massa a passerelle mediatiche a ferragosto in visita nelle carceri ed arrivare a Natale e scaricare sulla Polizia Penitenziaria le colpe di fatti che traggono le loro origini da una mancanza di capacità, politiche ed amministrative, di fronteggiare questa situazione al collasso che noi del Sappe avevamo ampiamente previsto più di tre anni fa, nei giorni immediatamente successivi all’approvazione dell’indulto del 2006. Sarebbe ora che certe persone la smettano di innescare isterismi collettivi nei confronti dell’opinione pubblica che, guarda caso, non viene invece informata
della reale situazione in cui sono costretti a lavorare migliaia di poliziotti penitenziari.