Al via il Consiglio comunale sanremese: si parte con la protesta degli ex lavoratori C.I.S.E

10 dicembre 2009 | 20:48
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Al via il Consiglio comunale sanremese: si parte con la protesta degli ex lavoratori C.I.S.E

La seduta è stata anticipata dall’apparizione dei lavoratori addetti al servizio spazzamento davanti a Palazzo Bellevue. In apertura il consigliere Nocita chiede che l’acqua sia dichiarata un bene pubblico.

Al via il consiglio comunale di Sanremo. Dieci assenti e 21 presenti. La seduta è stata anticipata dall’apparizione dei lavoratori della Uil Trasporti di Imperia davanti a Palazzo Bellevue. per spiegare all’ex la grave situazione in cui si sono venuti a trovare i dipendenti della C.I.S.E. a seguito della perdita dell’appalto del servizio spazzamento. I 65 lavoratori, ora trasferiti alla ditta AIMERI AMBIENTE, lamentano il mancato pagamento delle spettanze di fine rapporto e delle ferie maturate e non pagate da parte della C.I.S.E. L’assessore Antonio Fera ha ascoltato le ragioni dei manifestanti. Domani mattina fisseranno un appuntamento per la prossima settimana con l’assessore, il segretario comunale e il difensore civico, per discutere e risolvere la situazione. “Apprezziamo la disponibilità – ha dichiarato Vincenzo Giacovelli – ora però attendiamo riscontri di fatto”.

Il consiglio comunale è iniziato con un ordine del giorno del consigliere Nocita teso a far dichiarare l’acqua all’assemblea l’acqua un bene pubblico, da garantire a tutti, un bene senza rilevanza economica. La questione è strettaamente connessa ad un altro ordine del giorno in discussione in serata.

Palazzo Bellevue è infatti chiamato ad approvare la convenzione e lo statuto del Consorzio dell’Aato (Autorità dell’ambito territoriale ottimale),vale a dire l’organismo, imposto da una legge nazionale, che riunisce la Provincia (con una quota che dovrà essere del 30 per cento) e i 67 Comuni imperiesi per arrivare a una gestione unitaria degli acquedotti, da affidare a una società unica privata.

I consiglieri di opposizione Nocita, Gorlero e Cassini ricordano che il tema è sensibile. L’associazione Sanremo Sostenibile ha raccolto 1100 firme in città, favorevoli ad una distribuzione dell’acqua pubblica, che non può essere assoggettabile acriticamente e senza punti fermi alle disposizione del decreto Ronchi in tema di distribuzione idrica. Viene segnalato inoltre che l’Amaie, società totalmente pubblica, verrebbe pesantemente penalizzata, dopo anni di sforzi, da un processo obbligato di privatizzazione.

La paura è la crescita delle tariffe e la pericolosità della dipendenza di un servizo così essenziale alle convenienze dei privati. La votazione dell’ordine del giorno trova l’unanimità e l’acqua è dichiarata bene pubblico da garantirsi a tutti, al di là delle finalità economiche.