Salta la discussione sul Corso Fiorito; atti depositati incompleti, la Cassini si oppone
Cassini: “Non si può pretendere che i consiglieri si limitino a deliberare l’impegno di spesa. È un giudizio completo quello che siamo chiamati a dare. E’ una violazione del regolamento”. Lupi d’accordo. lunga sospensione, delibera rinviata.
Si discute del Corso Fiorito per decidere sulla spesa da affrontare per realizzare la manifestazione.
Interviene Daniela Cassini: “La pratica in visione – commenta – era incompleta ancora questa mattina, non c’erano gli allegati nel faldone. Questa delibera di Consiglio si fonda su una delibera di Giunta, la numero 145, con due allegati : il primo “A” sul percorso dei carri fiori, che quest’anno è innovativo; secondo allegato “B” che disegna le linee guida della manifestazione. Ma i due documenti questa mattina non c’erano. Il mio voto favorevole, di astensione o contrario, deve essere consapevole. In questo caso io non mi sono potuta informare. Devo avere la piena conoscenza degli atti. È una una mancanza grave nei confronti dei consiglieri. Non si può pretendere che i consiglieri si limitino a deliberare l’impegno di spesa. È un giudizio completo quello che siamo chiamati a dare. Chiedo se non vi sia una violazione dell’articolo 33 del regolamento quando parla di atti depositati, circa il tempo di deposito (che deve essere di due giorni prima), ma anche circa la necessaria completezza degli atti. Non è questione di sottigliezze. Chiedo quindi una sospensiva”.
Il presidente del Consiglio Marco Lupi si dice d’accordo con il ragionamento di Daniela Cassini, ma cerca di capirne di più e arrivare ad una conciliazione. L’ex assessore Cassini sottolinea l’importanza delle regole.
L’assessore Pino Di Meco risponde che tutti i dati vengono presentati nel dettaglio attraverso un’altra delibera che è richiamata dalla delibera in questione. “Il percorso inoltre è noto. L’ho spiegato in commissione e ho dato una cartina ai consiglieri. Le linee guida? Sono le regole per realizzare il carro e altre cose tecniche, le stesse tutti gli anni. Se mancano gli allegati si chiedono. Io ho sempre fatto così. Non credo che questi due documenti non ci fossero in assoluto, perché erano allegati alla pratica da ottobre, saranno stati nella disponibilità di qualcuno, magari per una fotocopia”.
Leandro Faraldi ricorda che pur essendo stato in commissione e non ha visto i documenti e ribadisce che in questo caso non c’è da votare, semplicemente non si può procedere, perché se gli atti non sono stati depositati correttamente la pratica non può essere discussa. Lupi si dice d’accordo, stupito della mancanza dei due atti, ma sostanzialmente in linea con la minoranza.
Daniela Cassini afferma: “Siamo in grado di discutere la pratica, non è quello il problema, è una questione di regolamento. Se non ci sarà la sospensiva ne prenderò atto. Si è detto che la nuova amministrazione vuole rispettare le regole. Bene partiamo di qui. I documenti non sono spariti, nessun giallo. I documenti saranno stati in un’altra stanza, ma non erano in visone ai consiglieri. Ripeto è una questione di regole, anche con la forza della vostra schiacciante maggioranza, comunque non potete violarle”.
Lupi suggerisce cinque minuti di sospensione: i capigruppo si ritirano per decidere se è il caso di ritirare la pratica. La sospensione dura molto di più di quanto annunciato. Il sindaco Zoccarato e l’ex sindaco Borea, nell’attesa, si intrattengono per alcuni minuti in una sorridente conversazione l’uno seduto vicino all’altro. I tempi si allungano ancora: a mezzanotte i capigruppo riemergono con il verdetto. Dopo l’appello (5 assenti e 26 presenti), l’annucio, affidato al segretario generale Giuseppe Formichella: la trattazione della pratica viene rinviata.