Ponticelli sotto inchiesta, interviene Pizzimbone: “Grave danno di immagine per il nostro Gruppo”

12 novembre 2009 | 10:53
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Ponticelli sotto inchiesta, interviene Pizzimbone: “Grave danno di immagine per il nostro Gruppo”
Ponticelli sotto inchiesta, interviene Pizzimbone: “Grave danno di immagine per il nostro Gruppo”
Ponticelli sotto inchiesta, interviene Pizzimbone: “Grave danno di immagine per il nostro Gruppo”
Ponticelli sotto inchiesta, interviene Pizzimbone: “Grave danno di immagine per il nostro Gruppo”

Gruppo Biancamano: “Le conoscenze tecniche, la professionalità dei nostri operatori e l’impiego di attrezzature d’avanguardia sono i punti di forza del nostro Gruppo, che opera nel rispetto dell’ambiente e delle disposizioni di legge”.

A seguito della pubblicazione degli articoli di stampa nei giorni scorsi, e in particolare quello datato 8 novembre nel quale viene insinuato, raccogliendo una fuga di notizie dalla Procura della Repubblica di Imperia, un comportamento gravemente illecito da parte degli amministratori della società Ponticelli, con conseguente danno di immagine per tutte le persone fisiche e giuridiche collegate, il Gruppo Biancamano, primo ed unico operatore privato in Italia attivo nel settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, fatturato globale 2008 di 100 milioni di euro che raddoppieranno del 2010, con circa 3.500 dipendenti, quotato alla Borsa di Milano, proprietario/gestore tramite la controllata Ponticelli S.r.l., sin dal 1996 dell’impianto di smaltimento finale sito nell’omonima località, nel comune di Imperia, intende esporre e chiarire quanto segue:

"Le conoscenze tecniche, la professionalità dei propri operatori e l’impiego di attrezzature d’avanguardia – ha spiegato stamani in conferenza stampa, Pier Paolo Pizzimbone – sono i punti di forza del nostro Gruppo, che opera nel rispetto dell’ambiente, delle disposizioni di legge e dei requisiti di efficienza richiesti dal mercato e dai suoi clienti. Costituisce primario obiettivo di Biancamano lo svolgimento della propria attività nel rispetto delle Leggi e dei Regolamenti vigenti sui territorio nazionale".

Partendo da tale assunto, il Gruppo ha adottato un Codice di Comportamento interno che reca i principi guida dei soggetti che operano presso tutte le aziende facenti parte Gruppo stesso nella conduzione degli affari e delle altre attivita aziendali, siano essi nella veste di Amministratori o di Dipendenti.

"Inoltre dal novembre 2008 il gruppo ha costituito un Comitato Etico interno composto da personalità dall’indubbia elevata moralità e professionalità – ancora Pizzimbone – che ha come finalità prioritaria la massima diffusione dei principi e valori contenuti nel Codice di Comportamento presso i dipendenti, i collaboratori e tutti gli altri legittimi portatori di interessi verso il Gruppo Biancamano.

La discarica di Ponticelli è stata la prima in Liguria ad adottare, ancorché non previsto dalla normativa vigente, sopportando ingenti investimenti, un moderno impianto di trito vagliatura del rifiuto con annesso impianto di biostabilizzazione della frazione organica, nonché l’unica, nella Provincia di Imperia, a dotarsi di un impianto di depurazione ad osmosi inversa per il trattamento del percolato, nonché la prima a dotarsi di un impianto di captazione di biogas con conseguente produzione di energia elettrica in loco, evitando così emissioni in atmosfera.

Ciò testimonia la forte sensibilità alle innovazioni in campo ecologico della Società ed il grande rispetto per l’ambiente e per i cittadini che lo abitano. Nel 2001 Ponticelli ha conseguito le certificazioni di qualità ISO14001 e ISO9001 rilasciate dalla Società di certificazione RINA – e rinnovate il 29.04.2008 dalla Società di certificazione internazione IGNET.

In data 20.07.2006, nell’ambito delle certificazioni per il procedimento di quotazione in Borsa del Gruppo, il Professore Marco Del Borghi ordinario di impianti chimici dell’Università di Genova, dopo una lunga e complessa perizia ambientale ha rilasciato una relazione tecnica dalle cui conclusioni si evince inconfutabilmente che l’impianto di smaltimento di Ponticelli è progettato, costruito e gestito in conformità a tutte le disposizioni di legge vigenti in materia ambientale e non presenta alcun problema di inquinamento ambientale.

Dal 1996 ad oggi l’impianto di smaltimento di Ponticelli e’ stato regolarmente, assiduamente e scrupolosamente sottoposto, da parte degli enti competenti a tale scopo preposti (Provincia, ARPAL, Guardia Forestale, Polizia Giudiziaria, Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri,Vigili del Fuoco ecc., ecc.), a decine e decine di ispezioni negli ultimi 10 anni, in particolare ne stimiamo almeno 150 ***** – l’esito delle quali, tranne che per qualche semplice diffida ad adempiere ad alcune prescrizioni autorizzative, è sempre stato positivo ****

"Tutto ciò premesso – prosegue Pizzimbone – si vuole portare a conoscenza dell’opinione pubblica che da molti anni la nostra Società ed i suoi Amministratori godono di una particolare attenzione da parte della Procura della Repubblica.Contiamo in tutto 20 procedimenti che sono stati costruiti a carico dei nostri Amministratori.  Ci siamo dovuti difendere da un’accusa di peculato tanto grave quanto fantasiosa, talmente stravagante da averci fatto dubitare della preparazione giuridica di base di chi così accanitamente ci accusava. Due sentenze di completa assoluzione per insussistenza del fatto nei nostri confronti ci avevano fatto pensare di essere nel giusto: eravamo capitati nelle mani di magistrati certamente dotati di creatività, ma che sbagliavano nell’interpretazione del grave reato che ci avevano contestato".

Forse non si trattava di casualità e nonostante tale particolare attenzione, nessuno dei procedimenti penali cui sono stati assoggettati i nostri Amministratori e Legali Rappresentati nel corso degli ultimi dieci anni ha portato all’accertamento di una penale responsabilità a carico degli stessi.

E’ altresì indubitabile che nel corso dell’ultimo anno e mezzo, ovvero dal mese di agosto 2008 le indagini nei confronti di Ponticelli s.r.l. si siano moltiplicate in modo addirittura esponenziale, abbiamo dovuto subire quotidiane ispezioni compiute con arroganza da impreparati funzionari, tronfi del potere dato loro da un distintivo di plastica, pronti a gettare fango, a prescindere, su anni e anni di serio e duro lavoro; gli stessi funzionari che vanno negli uffici pubblici a interrogare con metodi a dir poco discutibili dirigenti e impiegati padri e madri di famiglia, e con l’apertura di procedimenti penali “a pioggia “, con i soldi dei contribuenti, laddove ben si sarebbe potuto – e quanto meno lo avrebbero consigliato evidenti esigenze di economia processuale – agire nell’ambito del medesimo procedimento penale.

L’ultima iniziativa (come definirla?) non propriamente giudiziaria, piuttosto giornalistico – giustizialista, ci dimostra che non siamo stati vittime di una errata interpretazione, ma di accanimento personale. Leggiamo infatti sul quotidiano “La Stampa” di domenica 8 novembre 2009 che da Ponticelli sarebbero scomparsi “centinaia di migliaia” di metri cubi tossici di percolato. In altri termini, saremmo responsabili di un colossale fatto di inquinamento, durato addirittura dieci anni, il tutto nonostante i frequentissimi controlli cui siamo sottoposti dalle autorità amministrative e di polizia. Controlli che, per quanto ossessivi, non hanno ad oggi condotto a nulla di davvero rilevante.

Stando al quotidiano, a “parlare” sarebbe stato il non meglio identificato perito del P.M.: sarà interessante sapere da lui medesimo se realmente ha avuto il piacere personale di “parlare” con la stampa, ovvero se altri (il Pubblico Ministero, ad esempio; ovvero la Polizia Giudiziaria) lo hanno fatto al posto suo. Certo è che, a distanza di quattro giorni dall’articolo, nessuno di costoro ha preso pubblicamente le distanze dalla fuga di notizie.

Subire l’accanimento giudiziario della Procura di Imperia non ci ha resi insensibili all’ingiustizia, tutt’altro, noi abbiamo piena fiducia nei giudici, che peraltro ci hanno sempre assolto, ma stigmatizziamo talune iniziative giudiziarie che ci sembrano attacchi personali e null’altro.

Il procedimento cui si riferisce l’articolo si trova nella fase delle indagini preliminari ed il suo contenuto, che non conosciamo né possiamo conoscere, avrebbe dovuto rimanere a tutti segreto. La pubblicazione dei risultati cui sarebbe pervenuto il “perito” (che perito non è, piuttosto – al limite – un semplice consulente tecnico di parte, scelto dal P.M. nel segreto del suo ufficio, al riparo dalle “molestie” della difesa) integra il reato di violazione del segreto d’ufficio per la parte pubblica che ha rivelato le notizie, in spregio a quanto previsto dal codice di procedura penale, ed è reato anche per l’organo di stampa che offre ospitalità alla notizia trapelata.

Siamo abituati a vedere dalle Procure che funzionano (e per fortuna ce ne sono ancora tante) che i processi si svolgono nelle aule di tribunale non sui giornali, ma di fronte a questa violenza inaudita non abbiamo intenzione di subire in silenzio, così questa mattina abbiamo denunciato i fatti all’Autorità Giudiziaria, nella quale continuiamo a riporre la massima fiducia. Ci chiediamo però quali siano le ragioni di tale accanimento investigativo, che sembra essersi allontanato dalle ragioni della giustizia per inseguire la chimera di un disastro ambientale mai avvenuto, esistente soltanto come uso mediatico e non possiamo far finta di nulla quando un giornale che, fosse anche solo per la sua storia e prestigio nazionale, dobbiamo ritenere autorevole, accusa un Gruppo delle dimensioni di Biancamano che da lavoro e certezze a migliaia di persone e investitori.

Pertanto la Società come sotto rappresentata smentisce categoricamente le strumentali accuse e fughe di notizie,sopra esposte, anche al fine di tranquillizzare la popolazione tutta che non vi MAI è stato nessuno smaltimento illecito di rifiuti tossici e che la discarica Ponticelli continua ad essere gestita nel massimo della trasparenza e nel pieno rispetto delle leggi vigenti.