Morte di Gabriel: la Petersone avrebbe fatto delle confessioni in carcere, spunta un teste

La donna avrebbe rivelato di essersi pentita di aver fatto del male al suo bambino, e il tutto sarebbe stato sentito da una poliziotta penitenziaria
Elizabete Petersone madre del piccolo Gabriel, il bimbo di 17 mesi, ammazzato di botte, il 14 maggio scorso, a Imperia, in carcere, avrebbe fatto delle confidenze, rivelando di essersi pentita di aver fatto del male al suo bambino, e queste sarebbero state sentite da una poliziotta penitenziaria che potrebbe essere sentita come testimone non appena la Procura valuterà il memoriale difensivo presentato dagli avvocati Nicola Ditta e Maurizio Di Nardo, che assistono il compagno della Petersone, Paolo Arrigo, 24 anni, di Imperia. Non sarebbe stata direttamente la poliziotta a parlare con i legali ma un sacerdote, che, premettendo il «relata refero», ha raccontato di avere a sua volta raccolto la testimonianza della guardia carceraria. Ora Di Nardo e Ditta chiedono al pubblico ministero Filippo Maffeo di identificare l’agente e di mettere a verbale le sue dichiarazioni.