Mercoledì 25 novembre al Cavour “Troppo buono” con Giulio Scarpati

20 novembre 2009 | 16:05
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Mercoledì 25 novembre al Cavour “Troppo buono” con Giulio Scarpati
Mercoledì 25 novembre al Cavour “Troppo buono” con Giulio Scarpati
Mercoledì 25 novembre al Cavour “Troppo buono” con Giulio Scarpati
Mercoledì 25 novembre al Cavour “Troppo buono” con Giulio Scarpati

Il popolare attore, affiancato da Bob Messini al pianoforte, porta in scena un recital scritto per lui da Marco Presta e Nora Venturini, che ne firma anche la regia (oltre a essere nella vita privata la moglie di Scarpati)

E’ Giulio Scarpati il protagonista di Troppo buono, terzo appuntamento mercoledì 25 novembre della stagione del Teatro Cavour di Imperia, promossa dal Comune di Imperia con la direzione artistica del Teatro dell’Archivolto. Il popolare attore, affiancato da Bob Messini al pianoforte, porta in scena un recital scritto per lui da Marco Presta e Nora Venturini, che ne firma anche la regia (oltre a essere nella vita privata la moglie di Scarpati).
Troppo buono è uno spettacolo di musica e parole per parlare dell’attualità, ma anche del passato prossimo, prendendo in giro i nostri difetti, debolezze, meschinità. Racconti, aneddoti, confessioni e riflessioni. Con incursioni poetiche e musicali negli autori che, per affinità, si intrecciano con le esperienze “confessate” e anche con il nostro presente.
Con alle spalle un grande schermo sui cui scorrono immagini e filmati, Giulio Scarpati si racconta e ci racconta, con leggerezza e ironia, in un gioco che parte dal concetto di bontà, segno distintivo di un modo d’ essere, ma anche etichetta e condanna a cui si è legati a vita, in un ribaltamento tragico in cui la bontà da valore si trasforma in “marchio d’infamia”. Attraverso i diversi registri dell’ironia, della poesia e della passione, le parole si intrecciano con la musica eseguita dal vivo da Bob Messini, con le canzoni più amate, duetti e scherzi musicali, brani poetici e racconti, da Gozzano a Jovanotti, da Gaber a Dostojevski.

Dopo un lungo percorso artistico intrapreso in teatro – in particolare con la Cooperativa Teatro G., dal 1977 al 1983 – Giulio Scarpati inizia a farsi conoscere sul grande schermo nei primi anni ’90 con le sue interpretazioni in La Riffa e in Chiedi la Luna. Precedentemente, l’attore romano era già apparso in alcune produzioni cinematografiche e televisive, tra cui Il lungo inverno.
All’impegno teatrale – che prosegue con Prima del silenzio di Giuseppe Patroni Griffi, Ifigenia in Tauride, Lorenzaccio e L’idiota – affianca quello cinematografico. Tra il ’95 e il ’96 interpreta L’estate di Bobby Charlton di Massimo Guglielmi, Il cielo è sempre più blu e il controverso Pasolini – un delitto italiano, diretto da Marco Tullio Giordana. Deve però la sua popolarità alla serie tv Un medico in famiglia, di cui interpreta le prime due stagioni a fianco di Lino Banfi. Dopo avere rinunciato a vestire i panni di Lele Martini nelle serie successive, Scarpati è tornato ad essere protagonista della sesta stagione di Un Medico in famiglia, attualmente in onda su Rai Uno.
Nel corso della sua carriera l’attore ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui un David di Donatello per la sua interpretazione di Rosario Livatino nella biopic Il giudice ragazzino (1994) e il premio per il miglior attore esordiente, conferitogli da Strehler nel 1989.