Far finta di non vedere, far finta di non sapere. Chi sarà il primo a fare il Test?

12 novembre 2009 | 14:24
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Far finta di non vedere, far finta di non sapere. Chi sarà il primo a fare il Test?

Se il test antidroga per chi ci governa finirà nel dimenticatoio, ogni futuro discorso sulla sicurezza e la legalità sarà vuoto e retorico..

Durante le elezioni comunali del 2004, in un incontro pubblico al Teatro Ariston di Sanremo alla presenza dei candidati a sindaco e dei giornalisti, il tema più gettonato tra il pubblico fu quello della popò dei cani sui marciapiedi. Una buona percentuale delle schede riguardava proprio quello. Il tema, invero, resiste alla grande ma è stato superato nelle elezioni 2008 da quello della sicurezza, in linea con il trend nazionale. E all’interno del problema sicurezza, reale o percepita che dir si voglia, emerge lo spaccio di droga: un bel passo in avanti l’aver capito che rientrando a casa è meglio rischiare di pestare una cacca piuttosto che una siringa.

La droga, dicevamo. La manovalanza è quasi tutta nordafricana, in particolare marocchini, tunisini e algerini. Il danno recato al processo di integrazione degli immigrati onesti è incalcolabile, ma non è di questo che ci occuperemo qui.

La manovalanza dello spaccio di solito è costituita da persone “brutte”, di quelle che speri di non incontrare per strada rincasando alla sera. Il problema vero, che nessuno sembra voler affrontare, è che qualcuno non solo spera di incontrarli ma li va addirittura a cercare per acquistare le dosi di droga necessarie per un brillante fine settimana. Che in mezzo ci siano uno o più intermediari, più o meno eleganti o trasandati, non è importante: ogni singola, piccola, insignificante dose di droga per lo sballo del weekend fornisce ossigeno a quella delinquenza contro la quale, a parole, tutti si schierano.

I blitz delle forze dell’ordine, che sembrano seguire l’onda emotiva creata a intervalli regolari dai media, sono praticamente inutili per debellare il fenomeno, con buona pace di tutti: a poche ore dagli arresti la manovalanza viene rimpiazzata da giovani delinquenti che non avendo nulla da perdere agiscono con spavalderia alla luce del sole. E’ una situazione ben conosciuta dai responsabili dell’ordine pubblico.

La soluzione è una sola: eliminare l’offerta di droga eliminando la domanda di droga. Un discorso difficile in una provincia che, in proporzione al numero di abitanti, è sempre stata in testa alle classifiche del consumo di stupefacenti. Bisognerebbe coinvolgere le strutture pubbliche, le scuole, le famiglie, e dovrebbero farlo le istituzioni. Già, ma per una banale questione di percentuali, è lecito pensare che l’uso di stupefacenti sia diffuso, anche se in minima parte, in tutti i settori della società civile, comprese quindi le istituzioni: la cronaca nazionale è lì a testimoniarlo tutti i giorni. Il dubbio può esserci, e va fugato con decisione per rispetto verso tutte le persone che di droga non fanno uso.

Del resto, è difficile pensare che una persona succube della droga possa mettere in atto azioni veramente efficaci nella lotta allo spaccio e a tutti gli aspetti delinquenziali ad esso collegato..
Far finta di non vedere questo pericolo vuol dire rinunciare al futuro nostro e dei nostri giovani. Per questo dobbiamo chiedere a chi ci rappresenta nelle istituzioni un gesto di responsabilità: il test antidroga, che fa tremare il parlamento in questi giorni, dovrebbe essere esteso a chiunque si occupa in qualche modo di amministrare le nostre vite. Visto che a Roma, incredibilmente, si tentenna, l’esempio potrebbe partire dalle periferie: i nostri consiglieri comunali, provinciali, i vertici delle aziende pubbliche ed altro, insomma, tutte quelle persone che a qualche titolo decidono del nostro presente e soprattutto del futuro dei nostri figli.

L’intento non deve essere punitivo: tre mesi di tempo, per dar modo alle tossine della droga di lasciare il corpo di chi può aver sbagliato anche una sola volta, e poi i test, quelli seri, per tutti. Molti giovani sono costretti a vendere il proprio corpo per avere la dose quotidiana. Non possiamo far finta di non sapere che altri potrebbero essere costretti a vendere il nostro futuro alla criminalità.

Se il test antidroga per chi ci governa finirà nel dimenticatoio, ogni futuro discorso sulla sicurezza e la legalità sarà vuoto e retorico.. Far finta di non vedere, far finta di non sapere…

Ma perché non proviamo a dare noi il buon esempio? Partiamo dalla periferia dell’Impero, con un segnale forte da parte di tutti coloro che ci amministrano. Chi vuol essere il primo?