Corruzione Taggia, parla perito Zunino: ‘Persi 4 faldoni relativi a opere a Mendatica e Montegrosso’
“I costi delle opere – ha detto Zunino – non sono stati dettagliati “a misura”, ma con una descrizione generale, forse a causa della situazione di emergenza praticando dei prezzi cosiddetti “a corpo”. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 1° dicembre.
Altra tappa del processo relativo al presunto giro di tangenti legato alla gestione dell’edilizia privata nel Comune di Taggia. Questa mattina in tribunale a Sanremo è stato ascoltato il perito Carlo Zunino, incaricato dalla difesa di Giuseppe Bianchi di realizzare una perizia per quantificare i lavori successivi all’alluvione 2000. Secondo le dichiarazioni di Paolo Gavinelli, ex braccio destro di Bianchi e grande accusatore in questo processo, alcune gare per l’aggiudicazione di lavori pubblici, necessari per riparare i danni verificatisi in seguito all’alluvione, vennero illecitamente assegnati alla Bianchi Costruzioni Generali srl, grazie ai decisivi interventi dell’allora assessore regionale Vittorio Adolfo, in cambio di tangenti.
Dopo una breve serie di domande, l’audizione dell’ingegner Carlo Zunino è stata rinviata al 1 dicembre, alle ore 9. Il perito è stato chiamato “all’ultimo minuto”, in sostituzione del perito precedentemente designato, il geometra Antonio Daziano, indisposto per un’operazione. L’avvocato Moroni, che rappresenta Bianchi e la sua impresa, per sveltire le operazioni ha voluto comunque sentire un perito in grado di analizzare le gare d’appalto e i successivi lavori, relativi agli interventi di ricostruzione dopo l’alluvione del 2000 eseguiti da Bianchi.
Zunino non ha potuto però analizzare tutte le opere integralmente, solo alcune parti di ciascuna. Lo studio è stato affrontato su 15 opere assegnate alla Bianchi Costruzioni su 19 totali. Le restante quattro, relative a interventi eseguiti a Mendatica e Montegrosso Pian Latte, non sono state esaminate per la mancanza dei relativi faldoni, che a quanto pare sono andati persi negli archivi della procura. Zunino non ha analizzato altre sei opere seguite ad altrettante gare d’appalto, tre relative alla ditta Negro e tre relative alla ditta Mega. L’avvocato Moroni ha chiesto il rinvio dell’audizione, così da permettere a Zunino di completare il suo studio, auspicando inoltre il ritrovamento dei quattro faldoni mancati. In questo modo anche i pubblici ministeri Zocco e Ferraro avranno la possibilità di esaminare le relazioni di Zunino. I due pm contro-interrogheranno il perito durante l’udienza di dicembre.
Poche ma salienti le informazioni emerse questa mattina in aula: i tassi di ribasso praticati da Bianchi nelle gare d’appalto erano leggermente inferiori rispetto a quelli usualmente praticati in regione Liguria, 4,68 % per Bianchi, 5,08 % in Regione, ma altre imprese del Ponente, in quello stesso periodo, praticavano tassi medi di ribasso del 3,71 %. Tassi di ribasso che erano inferiori a quelli pre-alluvionali praticati in Regione (compresi tra il 7 e il 12 %), cosa giustificabile dal fatto che i lavori alluvionali dovevano essere eseguiti in zone poco agevoli, distanti da Aurelia, in paesi dell’entroterra e nei greti dei torrenti; quindi con possibili rincari.
Per quanto concerne il costo definitivo dei lavori, rispetto al prezzo proposto come base d’asta per la gara, Zunino ha rilevato aumenti variabili, dal 7 % sino al 60 %. In particolare, i costi delle opere non sono stati dettagliati “a misura”, ma con una descrizione generale, forse a causa della situazione di emergenza – ha detto Zunino – praticando dei prezzi cosiddetti “a corpo” (esempio: realizzare un muro di tale metratura costa tot, senza indicare le varie voci, cemento, ferro, pietre, eccetera).