Centro storico: questa sera a La Cave scatta la “Mandrakata”

13 novembre 2009 | 08:56
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Centro storico: questa sera a La Cave scatta la “Mandrakata”
Centro storico: questa sera a La Cave scatta la “Mandrakata”
Centro storico: questa sera a La Cave scatta la “Mandrakata”
Centro storico: questa sera a La Cave scatta la “Mandrakata”

Il Jazz Club matuziano propone un evento atipico, un dj set dedicato non alla musica da ballo, ma ai cantautori italiani più moderni e stimolanti. Una serata a tema, in perfetta linea con la tre giorni del Premio Tenco in corso nella citta dei fiori.

La Mandrakata è un’idea di Radiomandrake (Simone Parisi – Larry Camarda). E’ un Sound system che non gioca sui ritmi soliti e canonici di quello che comunemente s’intende per Dj Set… semmai è un gioco spesso soffuso, quasi raccontato, di sicuro oculato, è una proposta d’autore. La Mandrakata è una serata pensata e creata per un Jazz Club come "La Cave". La canzone d’autore degli anni 2000 non viaggia di sicuro tra le tematiche e le melodie del chansonnier settantasettino, neppure sui pochi accordi ma sulla grande poesia dei mostri sacri, delle menti elette, dei Cantautori con la C maiuscola, non sono più tempi per tutto ciò. I tempi odierni suggeriscono impatti violenti: per molti questi che viviamo sono "gli anni zero". La grande crisi, i momenti poco agiati dell’arte e del vivere in generale scuotono anime e menti …molte cose si fanno ruvide, d’impatto violento, di rabbia e suoni sporchi …di corde elettrificate e ciuffi ribelli di ragazzi che sono nati avendo già dalla loro migliaia di input, tecnologia, il mondo a portata di "mouse". La musica cambia col cambiare del tempo, bisogna seguirla. Bisogna cogliere gli autori per come si presentano ora, pescati da quell’humus alternativo, indipendente e molto spesso irriverente. Forse l’Italia non sta così male come si crede cantautorialmente parlando, ma forse il Piero Ciampi del giorno d’oggi suona la chitarra elettrica ed urla le proprie parole invece di sussurrarle… come lo fa Vasco Brondi (Le Luci della centrale elettrica) già premiato al "Tenco" per la sua opera prima, magari come lo fanno i fiorentini Zen Circus che mandano beatamente tutti a quel paese. Spesso non sono RockStar ma gente che vive tutti i giorni di un lavoro comune come Moltheni che fa il pompiere o Edda che fa ponteggi. Spesso le scelte musicali sono difficili, ostiche di noise o elettronica come per Il teatro degli orrori o per i Sick Tamburo, spesso bisogna aspettare un Festival di Sanremo per accoggersi dell’esistenza degli Afterhours (che invece hanno quasi una decina di cd alle spalle), e bisogna aspettare un singolo come "Bruci la città" (Irene Grandi) per scoprire un Francesco Bianconi ed i suoi Baustelle. Spesso è tutto etichettato come "Rock", e la musica del diavolo non è roba d’autore…ma risulta difficile credere che i Marlene Kunz non lo siano, che Giorgio Canali o il suo amico Giovanni Lindo Ferretti non lo sia… e che dire della poesia incredibile degli Offlaga Disco Pax? dei Ministri? dei Tre Allegri Ragazzi Morti? La Mandrakata penserà a presentare tutto ciò fornendo un ponte tra la tradizione assoluta presentata da Larry verso il presente selezionato da Simone, che per sua natura strizzerà l’occhio verso il continente americano dove Black Mountain, Dan Auerbach, Yo La Tengo, Wilco, Polvo, Jarvis Cocker aspettano solo d’essere ascoltati.