Anche l’Anga Imperia sarà a Roma giovedì 3 dicembre per sostenere alcune proposte

30 novembre 2009 | 15:47
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Anche l’Anga Imperia sarà a Roma giovedì 3 dicembre per sostenere alcune proposte

“Tutti si riempiono la bocca di agricoltura ma nessuno si muove, gli imprenditori agricoli non vogliono tornare alle origini, basta con proposte e rievocazioni medioevali”

Anche l’Anga Imperia sarà  in Piazza a Montecitorio il prossimo giovedì 3 dicembre per sostenere le seguenti proposte ed a sollecitarne il recepimento nell’ambito della manovra economica in discussione in Parlamento.

Tutti si riempiono la bocca di agricoltura ma nessuno si muove, gli imprenditori agricoli non vogliono tornare alle origini, basta con proposte e rievocazioni medioevali.
Ad oggi nella Finanziaria non ci sono certezze per contenere la flessione dei redditi e far ripartire gli investimenti del mondo agricolo che chiede di inserire:

– la conferma degli sgravi previdenziali per le aree montane e svantaggiate;
– il ripristino della dotazione del Fondo di Solidarietà Nazionale per il 2008 e il 2009 e la stabilizzazione delle agevolazioni per le assicurazioni in agricoltura;
– le facilitazioni per l’accesso al credito e la sospensione della riscossione dei crediti maturati;
– riduzione del cuneo fiscale per le aree del Centro-Nord;
– conferma delle agevolazioni per il gasolio agricolo;
– l’estensione della "Tremonti ter" alle imprese individuali;
– gli incentivi al riordino fondiario;
– una sperimentazione scientifica e senza pregiudizi sugli OGM;
– la deroga all’applicazione della Direttiva nitrati;
– il fondo promesso di 45 milioni di euro per chi ha comprato le quote latte;
– sospensione della sesta rata della legge 119/03 del pagamento delle multe sulle quote latte e l’applicazione della legge a tutela degli onesti;
– la valorizzazione del made in Italy con una legge che tuteli il 100% italiano all’origine.;
– la promozione internazionale e la difesa dei prodotti di qualità a marchio DOP;
– il riconoscimento del valore ambientale dell’agricoltura;
– la difesa dei prezzi pagati ai produttori;
– trasparenza nelle contrattazioni e nei rapporti con la GDO con un riequilibrio di forza all’interno della filiera;
– riduzione della burocrazia e delle vessazioni che bloccano la libertà di impresa.