I piccoli Comuni fanno fronte unico per contestare la vendita degli immobili di Area24

2 settembre 2009 | 12:38
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I piccoli Comuni fanno fronte unico per contestare la vendita degli immobili di Area24
I piccoli Comuni fanno fronte unico per contestare la vendita degli immobili di Area24
I piccoli Comuni fanno fronte unico per contestare la vendita degli immobili di Area24
I piccoli Comuni fanno fronte unico per contestare la vendita degli immobili di Area24
I piccoli Comuni fanno fronte unico per contestare la vendita degli immobili di Area24
I piccoli Comuni fanno fronte unico per contestare la vendita degli immobili di Area24

Sotto accusa la decisione di vendere alcuni immobili che fanno parte del patrimonio di Area24 senza consultare i soci di minoranza: “Non vogliamo impedire la vendita, ma vogliamo discuterne le modalità”.

I Comuni Taggia, Ospedaletti, Santo Stefano al Mare, San Lorenzo al Mare, Cipressa e Costarainera, soci di minoranza di ‘Area24′, la societa’ incaricata del riutilizzo delle ex aree ferroviarie, nei 24 chilometri di costa liberati dai binari, hanno chiesto un urgente incontro con i soci di maggioranza – il Comune di Sanremo, la Carige, la Regione Liguria e la Filse – in merito alla decisione della societa’ di vendere alcuni immobili che fanno parte del patrimonio, senza una previa consultazione di tutti i soci.

‘La convenzione sottoscritta nel 1980, diceva che si sarebbero potuti vendere gli immobili di ‘Area 24′ solo ai Comuni di riferimento, mentre dal 2001 i Comuni hanno solo un diritto di prelazione – ha spiegato, oggi, il sindaco di Taggia, Vincenzo Genduso, nel corso di un incontro al quale hanno partecipato i sindaci di tutti i Comuni soci di minoranza -. In ogni caso ci deve essere permesso di esercitare questo diritto. Ma i prezzi devono essere quelli adeguati a un ente territoriale e non i prezzi di mercato praticati ai privati. Queste aree devono avere una destinazione pubblica cosi’ come sancito nel 1980 e ribadito nel 2001, nonostante sia venuto meno il vincolo assoluto di vendita ai privati. Non si puo’ sottrarre ai Comuni parte di un patrimonio immobiliare che una volta venduto non e’ piu’ recuperabile e che invece potrebbe essere utilizzato dalle cittadini come fonte di guadagno’.

“Area 24 sta seguendo una politica di vendita che non condividiamo – ha detto l’assessore Luca Barbagallo intervenuto in rappresentanza del sindaco di Ospedaletti Eraldo Crespi – non vogliamo impedire la vendita, ma vogliamo discuterne le modalità. Ci aspettiamo risposte e ci faremo sentire. Non credo che saranno molti i privati interessati a comprare degli immobili contro il parere dei Comuni di appartenenza. Si dice che la vendita è necessaria per coprire alcuni debiti che la società ha accumulato. Si parla di 7 milioni di euro. Ma non ne siamo certi, abbiamo chiesto un rendiconto della situazione debitoria alla società, che però ci ha rimandato alla Camera di Commercio. Peccato alla Camera di Commercio i dati siano aggiornati al 2006. Pare che i debiti siano sopratutto dovuti ad anticipi fatti dalla Spa in attesa dell’arrivo di finanziamenti pubblici che tardano ad essere assegnati. Solo una questione di tempistiche, quindi, ma allora perché privare definitivamente la società Area 24 di beni che un domani potrebbero essere sfruttati dai Comuni? Sia chiaro non siamo contro Area 24, i rapporti continuano ma vogliamo chiarimenti”.

“Sino al 2004 – ha commentato Marina Avegno di San Lorenzo al Mare – nel consiglio di amministrazione di Area 24 c’era il presidente della Provincia, che faceva da collante fra tutte le piccole realtà e garantiva una comunicazione costante circa le decisioni prese dalla società. In questi ultimi anni il CdA è stato molto distante dai piccoli Comuni”.

I piccoli Comuni avranno l’onere di sostenere i lavori di manutenzione nei tratti di competenza. Quindi altri soldi da spendere per enti territoriali con bilanci ridotti all’osso. La perdita di immobili che potrebbero essere sfruttati per guadagnare il necessario e far fronte a tali spese aumenta la situazione di difficoltà delle amministrazioni interessate, che ora si sono unite per fare fronte comune e avere più peso.