Riflessioni di un lettore su Borsellino e sul Casinò

21 luglio 2009 | 19:57
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Riflessioni di un lettore su Borsellino e sul Casinò

“In occasione della ricorrenza della strage di via d’Amelio, non ho letto in giro alcunchè a proposito di questa manifestazione. Dato tavoli da poker e slot machines non possono essere rase al suolo, vi inviterei a pensare come se non ci fossero”.

Gentile direttore, le scrivo a proposito di due distinti
argomenti su cui  ho avuto modo di riflettere in questi ultimi giorni, con un po’ di
rammarico, ahimè. Primo tra tutti è il silenzio di istituzioni e mezzi di informazione, tra
i quali devo purtroppo inserire anche il suo giornale, a proposito di una
manifestazione di altissimo carattere socio-politico che si è tenuta questa Domenica. Mi
riferisco ovviamente alla ricorrenza della strage di via d’Amelio, in cui persero la
vita Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta. A parte il copia-incolla
fatto con il comunicato diffuso dal "The Sanremo Beppe Grillo Meetup", non ho letto
in giro alcunchè a proposito di questa manifestazione, a cui non ho potuto
partecipare, e dei suoi partecipanti.

Mi è stato poi riferito di come non fossero presenti i grandi volti
politici di Sanremo, cominciando dalla stessa giunta comunale. Ora, se quanto mi è stato
riferito è vero, sarebbe per me un grosso dispiacere sapere che, nella
nostra città, i nostri rappresentanti politici preferiscono fare da giuristi in qualche
pseudo-sfilata organizzata dal prestigioso hair stylist di turno, senza
trovare il tempo e/o la voglia di partecipare, una settimana più tardi, al ricordo di
una persona così importante per la nostra storia, o comunque dedicarne anche
solamente un breve ricordo, concedendo loro l’attenuante di qualche altro impegno…

Il secondo argomento di cui facevo accenno in apertura mi è invece
balenato in testa leggendo di una postazione di polizia municipale da creare nelle immediate
vicinanze del Casino. In questi anni tanto si è detto a proposito della nostra casa
da gioco, e molte sono state le giunte che, in un modo o nell’altro, hanno
concentrato i propri sforzi nel tentativo di ridar vita al magico regno di Di Ponziano.
Questo però mi ha portato a farmi una domanda: "e se il Casino a Sanremo non
esistesse?". Apriti cielo, mi verrebbe da pensare; qualcuno mi darebbe del pazzo, dello
scellerato, per il solo pensiero che quello splendido (?) edificio bianco
posto alla fine di via Matteotti possa non esserci più. La mia però è una riflessione
d’obbligo, il rilancio del turismo e del Comune è spesso passato
attraverso il Casino, con risultati che definirei poco felici. Dopo il Casino, il
nulla…ecco, questa potrebbe essere la frase più corretta. Oltre che pensare al
rilancio del Casino, non si è pensato granchè ad altro; e, ciclicamente, il problema
della casa da gioco si riapre. Ecco perchè arrivo alla riflessione di prima. Sanremo
non è solo qualche tavolo da poker e una fila di slot machines con cui attirare gente
disposta a spendervi palate di soldi. Dato che questi tavoli da poker e le file di
slot machines non possono essere rase al suolo, inviterei allora molti di noi a
pensare come se queste non ci fossero, cercando di focalizzare la nostra
attenzione su ben altri problemi che, per troppo tempo, il Casino ha, metaforicamente,
oscurato.