Presentato il dossier con le prove documentali sul luogo del primo esperimento di Marconi

19 giugno 2009 | 09:56
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Presentato il dossier con le prove documentali sul luogo del primo esperimento di Marconi
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Presentato il dossier con le prove documentali sul luogo del primo esperimento di Marconi
Presentato il dossier con le prove documentali sul luogo del primo esperimento di Marconi
Presentato il dossier con le prove documentali sul luogo del primo esperimento di Marconi

La località italiana di Sasso Marconi (Bologna) vince il duello iniziato lo scorso anno con la cittadina svizzera di Salvan. nel pomeriggio conferenza al Casinò. FOTOSERVIZIO

Ristabilita la verità storica sui luoghi del primo esperimento di Guglielmo Maraconi. La località italiana di Sasso Marconi (Bologna) vince il duello iniziato lo scorso anno con la cittadina svizzera di Salvan.

Nel settembre 2008, l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni aveva concesso il titolo di “patrimonio mondiale delle telecomunicazioni” al comune svizzero, dove secondo alcuni studi nel 1895 Guglielmo Marconi avrebbe soggiornato compiendo le sue prime prove di telegrafia senza filo. La Fondazione Marconi, in disaccordo con questa ricostruzione degli eventi, ha così iniziato una serie di ricerche che ora confermano il falso storico.

Il dossier con le prove documentali dell’epoca (visti sul passaporto e note spese di viaggi) è stato anticipato questa mattina dal presidente della Fondazione Marconi, Gabriele Falciasecca, presso Villa Nobel a Sanremo, dove si celebrano i 100 anni dal conferimento del Premio Nobel a Marconi. Questo pomeriggio, il Premio Nobel per la Fisica 1993, Joseph Hooton Taylor Jr, Renzo Arbore, Piergiorgio Odifreddi, Roberto Giacobbo e Elettra Marconi Giovanelli, figlia dell’illustre scienziato, prenderanno parte alla tavola rotonda organizzata dalla Provincia di Imperia “Marconi e la Radio: storia e scoperte di un grande Nobel italiano”.

Il dossier verrà presentato ufficialmente nelle prossime settimane in coordinamento con il Sottosegretario Gianni Letta, ma i risultati vengono anticipati oggi dal Professor Falciasecca.

La documentazione risolutiva che dà una svolta alla querelle italo-svizzera consiste nel ritrovamento delle note spese del periodo interessato e dei documenti relativi al passaporto.

Nel costo delle ricerche, si è appurato che i familiari di Guglielmo Marconi tenevano traccia di ogni pagamento, dalle note per il pane alle spese di viaggi: tra di esse, non compare mai alcun riferimento a un viaggio in Svizzera.

Ma non basta: grazie agli archivi comunali è emerso che l’unico momento in cui il Marconi maggiorenne chiese un permesso fu nel gennaio del 1896. Il documento contiene una richiesta di espatrio a Londra, viaggio che poi fece a febbraio dello stesso anno. Questo attesta – sostiene il Professor Falciasecca – che negli anni precedenti non era mai stata avanzata una richiesta simile da parte della famiglia Marconi.

Il dossier porta la firma della storica della Scienza Barbara Valotti e del Professor Giancarlo Delle Donne, collaboratore della Fondazione Marconi.