I sei candidati sindaco di Sanremo a confronto nel faccia a faccia del Secolo XIX

1 giugno 2009 | 22:15
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I sei candidati sindaco di Sanremo a confronto nel faccia a faccia del Secolo XIX
I sei candidati sindaco di Sanremo a confronto nel faccia a faccia del Secolo XIX
I sei candidati sindaco di Sanremo a confronto nel faccia a faccia del Secolo XIX
I sei candidati sindaco di Sanremo a confronto nel faccia a faccia del Secolo XIX
I sei candidati sindaco di Sanremo a confronto nel faccia a faccia del Secolo XIX
I sei candidati sindaco di Sanremo a confronto nel faccia a faccia del Secolo XIX

Tutto esaurito al Palafiori. I “contendenti” avevano due minuti ciascuno per rispondere alle domande in regime di perfetta par condicio. Le ricette dei vari candidati alla fine non sono sembrate così diverse.

Erano tanti quelli che volevano assistere al confronto diretto tra i sei candidati sindaco di Sanremo: tutto esaurito al Palafiori per l’incontro organizzato dal Secolo XIX con gli uomini che hanno prenotato la poltrona di primo cittadino.

La sala conferenze all’ultimo piano della struttura di corso Garibaldi è stata presa d’assalto dai cittadini matuziani, ma c’era da aspettarselo. Durante questa campagna elettorale sono state davvero esegue le occasioni per vedere discutere tutti inseme i rappresentanti delle sei liste/coalizioni che il prossimo giugno si contenderanno il favore degli elettori.

Schierati davanti alla platea c’erano Francesco Castagnino sostenuto da La Destra, Bruno Barbaro alla testa di Solidarietà e Sviluppo, Antonio Sindoni in corsa per l’Udc, Massimo Saviozzi di Dialogo in Centro, Claudio Borea con le sue cinque liste, la Città Nuova, La Città Onesta, Pd, Italia dei Valori e Uniti per Sanremo, e Maurizio Zoccarato del Pdl con l’appoggio di Sanremo è Donna, Vince Sanremo, Sanremo nel Mondo e Lega Nord.

Il faccia a faccia è stato condotto dai giornalisti Roberto Onofrio, Maurizio Pellissone e Claudio Donzella. I “contendenti” avevano due minuti ciascuno per rispondere alle domande in regime di perfetta par condicio. I primi a mettere sotto esame i candidati sono stati i tre giornalisti del Decimonono, poi è toccato ad alcuni presenti tra il pubblico.

Il dibattito è iniziato senza Maurizio Zoccarato, giunto tra gli applausi con un quarto d’ora di ritardo. “Visto l’applauso, mi scuso per non essere arrivato in ritardo anch’io” ha commentato Castagnino ironizzando.

Lo scontro nel complesso si è svolto con serenità, anche se non sono mancati i momenti accesi, in particolare quando è giunta dal pubblico un’accusa di poca trasparenza della passata amministrazione. Gli animi si sono eccitati e le diverse fazioni hanno fatto sentire la loro voce tra fischi e cori. La battutina in arrivo dalla sala non è mai mancata per tutta la serata.

Le prime due domande erano semplici e dirette: perché vi siete candidati e come intendete cambiare Sanremo. Poi che voto date nel complesso alla città (ha stravinto il sei, ovvero la sufficienza risicata). Rivolta specificatamente ai partiti minori: in caso di ballottaggio chi appoggerete (nessuno ha risposto).

Sui punti del programma: quali gli interventi da fare nei primi mesi di amministrazione, e più specificatamente domande su Casinò, Amaie, Puc, floricoltura, turismo, strutture sportive, politiche sociali, traffico.

Già dalle prime risposte si è evidenziata l’inclinazione dei sei: Borea da sindaco uscente ha sopratutto messo sulla bilancia il lavoro fatto nei quattro anni precedenti e non ha risparmiato accuse al commissario prefettizio; Zoccarato non si è risparmiato e ha usato spesso ironia e sarcasmo per ribattere al suo principale avversario, salvo in un caso quando è intervenuto per pregare la folla di evitare gli attacchi personali ai candidati; Barbaro è entrato di continuo nella discussione squisitamente politica, puntando sul suo “essere di sinistra”; Saviozzi è andato sempre sullo specifico, sottolineando il dettaglio del suo programma e accusando gli altri candidati di averlo copiato; Sindoni ha puntato sull’equilibrio e sulla semplicità, ribadendo la sua indipendenza e la sua intenzione a non fare accordi pre-elettorali con i due candidati favoriti; Castagnino ha ben dosato senso pratico ed ironia, ricordando spesso la necessità di confrontarsi con le categorie lavorative e il quotidiano.

Al di là dei botta e risposta più o meno infuocati, le ricette dei vari candidati alla fine non sono sembrate così diverse. I problemi di Sanremo sono noti e i modi per risolverli anche. La contesa ovviamente è stata più sentita da Borea e Zoccarato, che si sono spesso attaccati in modo mirato, essendo i due che più degli altri hanno la possibilità di inserire il loro nome nell’almanacco di Palazzo Bellevue.

Tutti i candidati comunque hanno affermato la loro convinzione di essere in corsa per vincere. I quattro candidati minori si sono sopratutto trovati d’accordo sulla similarità tra le due principali coalizioni, ritenute speculari, tanto che Castagnino, in perfetta identità di vedute con Barbaro, ad un certo punto della discussione ha commentato: “Ma allora anche tu sei di destra!”