Elizabete Petersone accusa Paolo Arrigo dell’omicidio di Gabriel

Colpo di scena dopo più di un mese di silenzio. Elizabete Petersone ha accusato il convivente Paolo Arrigo dell’omicidio di Gabriel, il bimbo di 17 mesi massacrato di botte ad Imperia il 14 maggio scorso. Questa mattina, in tribunale ad Imperia, la donna, assistita dal suo legale Tito Schivo, si è finalmente sottoposta all’interrogatorio dei magistrati, dopo tre rinvii, dovuti allo stato confusionale, seguito dalla tragedia, che impediva alla giovane di sostenere il confronto. La 21enne lettone ha formalmente dichiarato davanti ai giudici che ad alzare le mani sul figlio sarebbe stato il compagno. Alla base del brutale gesto ci sarebbe stato il profondo risentimento del 24enne commerciante imperiese: Elizabete ha affermato di essere rimasta incinta di Arrigo, ma di non aver voluto proseguire nella gravidanza optando per l’aborto. Alla scoperta che lei non gli avrebbe dato un figlio, il convivente sarebbe diventato violento, picchiando più volte la stessa Elizabete ed il piccolo Gabriel. Sul pomeriggio in cui Gabriel ha perso la vita il racconto non è stato molto dettagliato, ma non si esclude che Paolo Arrigo abbia colpito il bimbo con un oggetto. Elizabete ha detto al magistrato di non aver parlato delle violenze subite per paura di ritorsioni, ma di aver più volte meditato di ritornare in Lettonia. In particolare ha dichiarato di essersi pentita per non aver fatto quella scelta che avrebbe potuto salvare il bambino. Ora la procura dovrà effettuare i riscontri sulle dichiarazioni della donna e poi decidere su un eventuale interrogatorio di Paolo Arrigo. Non è escluso un confronto tra i due.