Disoccupazione in aumento, in particolare quella femminile. A rischio 2 mila persone

23 giugno 2009 | 15:48
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Disoccupazione in aumento, in particolare quella femminile. A rischio 2 mila persone

Quest’oggi nella sede della Cgil di Imperia, Bruno Spagnoletti ha affrontato il problema dell’occupazione in provincia: i dati sono critici. più autonomi e meno dipendenti.

Quest’oggi nella sede della Cgil di Imperia, il responsabile ufficio economico Cgil Liguria, Bruno Spagnoletti ha affrontato il problema dell’occupazione in provincia: ”L’occupazione dal 2007 al 2008 resta virtualmente invariata. Gli occupati restano circa 90 mila, ma contemporaneamente aumenta la forza lavoro e proporzionalmente il tasso di disoccupazione che interessa soprattutto le donne. Queste, infatti, in provincia di Imperia, hanno il tasso di disoccupazione più alto di tutta la Liguria, circa il 10%, un tasso che è cresciuto di 3,36 punti rispetto al 2007. Nella fascia di età 15-24 anni, si arriva addirittura al 39,5%".
I dati emersi dall’Ufficio Economico Cgil sulla base dei dati Istat fanno registrare una contrazione dell’occupazione dipendente nell’artigianato e nella microimpresa, una riduzione del lavoro strutturato a tempo indeterminato e aumento del lavoro precario. Oltre che come detto una disoccupazione femminile ai massimi livelli. Dopo due anni di relativa crescita, nel secondo semestre del 2008 le dinamiche economiche della provincia di Imperia hanno iniziato a rallentare verso una sostanziale crescita zero, in linea con il resto della Liguria. Nell’imperiese gli effetti della crisi, sembrano essere arrivati dopo e in forme piuttosto attutite, ma questo fattore rischia di prolungare i tempi della crisi. Un altro fattore rilevato dall’analisi condotta dalla Cigil è il processo di terziarizzazione dell’economia imperiese, con un aumento del 4,7% di occupati dal 2007 al 2008, e l’importanza che va ad assumere la piccola imprenditoria. Scende l’occupazione dipendente soprattutto nell’ambito delle costruzioni, una caduta preoccupante che, tra dipendenti e indipendenti supera il meno 5%. Per la prima volta dopo anni, i dipendenti sono in calo del 2,3% rispetto al 2007. Allarme anche per l’industria manifatturiera.
Sulle previsioni per il 2009 Spagnoletti si è detto preoccupato: “Stimiamo che saranno a rischio occupazione circa 2 mila persone  – ha continuato Spagnoletti – e a rischio tenuta di reddito almeno 4 mila. L’occupazione più a rischio si colloca all’interno della cosiddetta flessibilità lavorativa, un’area che comprende gli ‘atipici’, ovvero 17 mila unità, che rischiano di non vedere riconfermato il contratto di lavoro. Ci sono sempre meno lavoratori dipendenti e sempre più autonomi. A volte autonomi "per forza" in quanto le aziende stesse inducono il dipendente ad assumere un nuovo ruolo con un contratto di associazione in partecipazione”, apparentemente più prestigioso, ma nel concreto privo di tutele e non remunerativo".
"Nonostante i 90 mila occupati – ha concluso Spagnoletti – i dati sono critici, La cassa integrazione che non riguarda le piccole medie imprese sotto i 15 mila dipendenti, e tocca soprattutto i settori delle costruzioni e della logistica dei trasporti, nel 2008 registrava zero ore di cassa integrazione, mentre nel 2009 ha già fatto segnare 82.204 ore".