Gunter Blobel (Premio Nobel per la Medicina 1999): mi sento il pronipote di Camillo Golgi

30 maggio 2009 | 10:08
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Gunter Blobel (Premio Nobel per la Medicina 1999): mi sento il pronipote di Camillo Golgi
Gunter Blobel (Premio Nobel per la Medicina 1999): mi sento il pronipote di Camillo Golgi
Gunter Blobel (Premio Nobel per la Medicina 1999): mi sento il pronipote di Camillo Golgi
Gunter Blobel (Premio Nobel per la Medicina 1999): mi sento il pronipote di Camillo Golgi
Gunter Blobel (Premio Nobel per la Medicina 1999): mi sento il pronipote di Camillo Golgi
Gunter Blobel (Premio Nobel per la Medicina 1999): mi sento il pronipote di Camillo Golgi

Villa Nobel – ha detto Blobel – è un “santuario” della scienza; Golgi (Nobel 1906) sarebbe dovuto venire qui in pellegrinaggio. Questo pomeriggio, alle 16.30, incontro aperto al pubblico dedicato a Golgi con la partecipazione di Blobel.

Gunter Blobel protagonista A villa Nobel. Questa mattina il Premio Nobel per la medicina 1999 ha anticipato gli argomenti di discussione che verranno trattati alle ore 16.30, durante l’incontro aperto al pubblico, sempre presso la villa dello scienziato svedese, battezzato “Gli arabeschi della vita – Da Camillo Golgi alle frontiere della biologia cellulare e delle neuroscienze”.

“Il mio mentore George Pallade (Premio Nobel nel 1974) – ha detto Blobel – ha continuato il lavoro di Golgi e io continuo quello di Pallade, mi sento un po’ il pronipote di questo geniale scienziato italiano.

La conferenza è iniziata con un saluto in italiano di Blobel, che si è detto felice di essere a villa Nobel, da lui definita un “santuario” della scienza: “Golgi ha vinto il Premio nel 1906, quando Nobel era già morto, non è mai stato in questa villa, ma sarebbe dovuto venire qui in pellegrinaggio”.

Questo pomeriggio, alla tavola rotonda con Günter Blobel, parteciperanno Fabio Benfenati, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Neurotecnologie dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e Paolo Mazzarello, professore di Storia della Medicina dell’Università di Pavia.

L’appuntamento di questa mattina, riservato alla stampa, è stato introdotto dal presidente della Provincia Gianni Giuliano; sono intervenuti Gunter Blobel, Fabio Benfenati e Francesca Monza, giunta per sostituire Paolo Mazzarello, imbottigliato sull’autostrada, ma comunque annunciato nel pomeriggio.

“Ora sto lavorando su il rapporto tra Dna, nucleo della cellula e citoplasma – ha commentato Blobel – stiamo cercando di capire come comunicano questi elementi, sopratutto sapere come il citoplasma esegue le informazioni che riceve”.

I ricercatori della della Rockefeller University Günter Blobel e André Hoelz hanno ipotizzato e confermato, dopo svariate indagini, un modello di struttura per il poro nucleare, uno degli elementi più sconosciuti della biologia cellulare. Negli organismi eucarioti il materiale genetico è confinato e protetto nel nucleo cellulare. Da qui il Dna invia i propri ordini che devono raggiungere il citoplasma, dove verranno eseguiti, passando attraverso i complessi pori presenti sulla membrana nucleare.

“I pori nucleari – sostiene Blobel – sono strutture abbastanza grandi, ma finora erano sfuggite a una puntuale analisi da parte dei ricercatori. Il modello ipotizza un complesso del poro nucleare cilindrico composto da anelli di strutture proteiche alternate che si collegano l’una all’altra come delle chiusure lampo, in modo da permettere la flessibilità della struttura e la regolazione delle dimensioni del poro a seconda del tipo di materiale che deve entrare o uscire dal nucleo”.

“Alla fine della ricerca – conclude Bòobel – sarà possibile chiarire il ruolo dei pori nucleari nel processo che porta dal Dna alla produzione di proteine, nonché il meccanismo per il quale modificazioni nella struttura dei pori nucleari portano allo sviluppo di patologie incompatibili con la vita dalla cirrosi biliare primitiva, ad alcune forme di cancro e a certe infezioni virali e alla rara sindrome della tripla A”.

La conferenza del pomeriggio avrà come protagonista Camillo Golgi, al quale villa Nobel ha dedicato una mostra restata in allestimento per tutto il mese di maggio. Le scoperte di Golgi rappresentano dei capisaldi della scienza, tanto che ancora oggi portano il suo nome: l’apparato di Golgi, componente fondamentale della cellula; il ciclo di Golgi, che descrive lo sviluppo nel sangue del microrganismo che provoca la malaria; la reazione nera o metodo di Golgi, tecnica istologica che permise di osservare la fine struttura del sistema nervoso centrale.

L’opera di Golgi è stata fondamentale per le scienze contemporanee, per la biologia cellulare e le neuroscienze. La tavola rotonda, partendo dalla vita e dall’opera scientifica di Golgi che verrà esplorata nell’intervento di Paolo Mazzarello, intende approfondire le tematiche legate agli sviluppi di queste discipline scientifiche, con il contributo di due illustri studiosi di grande prestigio internazionale come Günter Blobel, insignito del premio Nobel per la Medicina per i suoi studi citologici, e Fabio Benfenati, noto internazionalmente per i suoi lavori sui neurotrasmettitori cerebrali. Benfenati approfondirà anche i suoi recenti studi sulle applicazioni che le neuroscienze possono dare allo sviluppo dei robot.

L’evento, organizzato dalla Provincia di Imperia, è realizzato con il contributo di Comune di Sanremo, Regione Liguria, Banca Carige e con il patrocinio del Ministero dell’Università e della Ricerca.